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Una cena segreta per Bonaccini Richetti alla finestra

di Davide Berti
Una cena segreta per Bonaccini Richetti alla finestra

I due emergenti del Partito Democratico al fianco di Renzi potrebbero essere avversari per il ruolo di governatore

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Li vedremo mai uno contro l’altro? Secondo qualcuno sarebbe il suicidio della politica modenese. Secondo altri sarebbe la volta buona per toglierne almeno uno dai riflettori. La cosa più logica, però, è una sola: tutto dipenderà da Matteo Renzi.

Al premier, in questo caso al segretario nazionale del Pd, decidere chi, tra due dei suoi più stretti collaboratori e riferimenti, sacrificare. Oppure chi lanciare. Oppure chi promuovere: l’ex Margherita lettiano o l’ex Ds bersaniano, come qualcuno ancora li battezza.

Matteo Richetti e Stefano Bonaccini, ora entrambi renziani con il primo certamente al fianco del sindaco di Firenze da tempi non sospetti, sono tra i papabili per una sfida che si prospetta politicamente tra le più affascinanti degli ultimi anni: trovare un sostituto per Vasco Errani, il governatore dei governatori, il commissario dei commissari.

L’appuntamento è a primavera 2015. E ad oggi ci sono reali possibilità che la sfida abbia per protagonista almeno un modenese. Se non si arriverà ad una candidatura unitaria, cosa ad oggi molto lontana dalla realtà, certamente uno tra Stefano Bonaccini, oggi responsabile degli enti locali e segretario regionale uscente, e Matteo Richetti, deputato dal 2013 ed ex presidente dell’assemblea legislativa, ci sarà. Se ci saranno tutti e due saranno dolori ma sarà anche un momento, per così dire, storico.

Sembra una scadenza lontana anni luce, ma per la politica siamo quasi all’immediata vigilia. Entro l’autunno si dovranno conoscere i nomi dei contendenti, partirà una campagna elettorale estenuante e bisogna farsi trovare pronti. Le grandi manovra, insomma, sono partite e stanno per entrare nel vivo. Ognuno a suo modo, tra Bonaccini e Richetti, sta provando a sondare il terreno.

Il più attivo è certamente Bonaccini, a tal punto che ieri sera si è tenuta una cena rimasta quasi segreta, sotto traccia, che ha voluto “misurare la febbre” a mondi che non sono i suoi. Gli ex Ds di riferimento, infatti, sono ancora scottati dalla sua mancata candidatura a sindaco e lui, in questa fase, si è reso disponibile per un confronto con un pezzo di partito che non lo ha mai riconosciuto come primo della classe: basti pensare che dietro alla cena c’è la regia di Emilio Sabattini e che Stefano Rimini è stato tra i più attivi a fare le convocazioni per i tavoli fatti preparare al Papirò, lungo la Nazionale per Carpi. Presenti cattolici, qualcuno del Pd cittadino, altri di Carpi, a significare il fatto che ci si sta muovendo a 360 gradi per vedere se, nel territorio di casa, ci sono le basi per accordi allargati. Bonaccini, intanto (vedi grafico qui sopra) conta comunque sui suoi fedelissimi che stanno già lavorando in ottica Regione.

Ancora dietro le quinte, invece, Matteo Richetti. Il deputato, che impersonifica la triade del “buono, brutto e cattivo” della politica modenese a seconda dei momenti, dei sostenitori e dei detrattori, va con calma. Qualcuno dei suoi fedelissimi (vedi grafico qui sopra) lo sta richiamando all’ordine. Meno Roma e più Modena per capire se sul territorio ci sono le basi per una battaglia, l’ennesima a suon di preferenze, che si preannuncia senza esclusione di colpi. Dalla sua un distretto ceramico che viaggia praticamente compatto con il suo uomo di riferimento, sindaci in prima linea che vogliono provare a giocare la partita. Ma non dipenderà solo da loro. Non decideranno loro. Deciderà più di tutti Matteo Renzi, nell’ottica anche di un accordo che dovrà comprendere almeno anche “la Reggio” di Delrio e Pagani e il piacentino Roberto Reggi, il parmigiano Nicola Dall’Olio e Damiano Zoffoli di Cesenatico. Ed Errani? Già, un po’ dipenderà anche da lui. Daniele Manca è l’avversario più tosto, appoggiato da Bologna e Ravenna. E siamo solo all’inizio.

@dvdberti

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