Modena, parco sui Viali: «Chiosco abbattuto, e le carte?» - GUARDA IL VIDEO
La titolare Anna Fiscardi: «Non ci vedo chiaro. Chiedo l’accesso agli atti: tre baracchine lavorano»
«No, così non va. Ci sono troppe cose poco chiare e per questo ha fatto una richiesta formale di accesso agli atti per vedere i documenti ufficiali che hanno portato all’abbattimento della mia baracchina. Perchè la mia, e solo la mia, è stata eliminata mentre altre tre sono ancora al lavoro anche se c’è l’inchiesta della magistratura in corso? Perchè loro possono lavorare e noi invece, dopo sedici anni di attività di fianco allo Storchi e senza aver mai creato problemi, dobbiamo chiudere bottega?»
Anna Fiscardi, contitolare del chiosco - gelateria nel Parco delle Rimembranze, proprio non riesce a farsi una ragione dell’ordine partito dal Comune che ha portato alla demolizione della struttura in metallo che per tre lustri è stata un punto di riferimento per nonni e nipoti.
Nel buco nero della vicenda dei chioschi del parco - spostati, ricostruiti, bloccati da un’inchiesta della magistratura per abusi edilizi di vario tipo e che coinvolgono anche le scelte del Comune - lei ci è finita dentro in pieno. Ecco come racconta la sua odissea senza fare sconti alle dimenticanze, ai ritardi e alle strane coincidenze che punteggiano la vicenda.
«È dal 2001 che è aperta una trattativa con il Comune di Modena per la risistemazione dei chioschi - spiega - che ha portato negli anni successivi alla costituzione di un comitato che radunava tutti i gestori dei chioschi nel parco. Ci furono ovviamente delle spese che alla fine portarono all’elaborazione dei progetti per le nuove costruzioni. Al tempo stesso i chioschi esistenti videro crollare il loro valore commerciale e quasi tutti passarono la mano. L’anno scorso, all’improvviso, ci accorgemmo che i progetti non corrispondevano a quanto indicato, erano cambiati all’improvviso. E c’era stata un’esplosione dei costi. Nè a me nè a mia madre andava di spendere quelle somme: tra impianti e sede saremmo arrivati attorno ai 400 mila euro. Ne siamo usciti. Però tre baracchine sono ancora al loro posto e lavorano senza difficoltà. Eppure negli accordi presi a suo tempo era obbligatorio iniziare i lavori a gennaio e finire rapidamente, con tempi predeterminati. I signori che non hanno nè abbattuto nè ricostruito sono dunque in regola? Perchè non sono partiti con i nuovi chioschi? » (s.c.)