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Se non fosse Muzza il vero presidente?

Se non fosse Muzza il vero presidente?

Il sindaco di Modena punta al ruolo di governo ma la carica la vogliono i territori: Costi e Bellelli in pole, Sabattini spera

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Che Muzzarelli si senta presidente della Provincia nei fatti è ormai molto chiaro. Ha preso in mano la situazione di impasse e se c’è un argomento che riguarda l’intero territorio se ne fa carico, come è stato nei giorni scorsi per il tempo pieno scolastico. Non è detto, però, che questa operatività venga poi seguita, nei fatti, dall’investitura ufficiale. Anzi. I territori, la maggior parte, non ne vogliono sapere di dare la poltrona a Muzzarelli. E stanno provando ad organizzarsi. Ma l’organizzazione, in queste prime battute, non ha ancora affinato gli obiettivi e sta portando più scontri che confronti. Da una parte, ad esempio, c’è il territorio di Carpi che rivendica quella visibilità che da tempo reclama. E Alberto Bellelli potrebbe essere il nome in grado di mettere d’accordo la zona della Bassa.

Dall’altra c’è invece la zona del comprensorio ceramico, che in termini di voti ha dato il suo bel contributo alle ultime elezioni: Maria Costi potrebbe essere il nome sul quale convergere. In tutto questo c’è anche Emilio Sabattini che spera, quando le regole saranno inequivocabili, di poter trovare nuovamente spazio.

Domani tutti i sindaci modenesi saranno all'incontro nella sede della Provincia per approfondire contenuti e novità previste dalla nuova disciplina della legge 56 del 7 aprile scorso “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni dei comuni”.

La legge ha trasformato le Province in enti di secondo grado i cui vertici, cioè, non sono più eletti direttamente dai cittadini ma dai sindaci e dai consiglieri comunali.

Nel corso dell'incontro, promosso dalla Provincia, si discuterà dei tempi e delle modalità per l'elezione del nuovo presidente e del nuovo Consiglio provinciale che dovranno svolgersi nella stessa giornata entro il 30 settembre.

«Si tratta - sottolinea Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena - di un primo incontro che servirà a fare il punto della situazione, illustrare ai sindaci tutte le novità della legge, gli adempimenti e le responsabilità che la normativa assegna loro nel futuro assetto di questo ente. Tuttavia questo percorso - aggiunge Sabattini - deve essere accompagnato, già nelle prossime settimane, da una puntuale definizione del destino delle competenze, sia di origine statale che regionale».

Come prevede la riforma, il nuovo presidente della Provincia e i componenti del Consiglio provinciale sono eletti dai sindaci e dai consiglieri comunali; sono eleggibili alla carica di presidente i sindaci e i consiglieri provinciali uscenti, mentre sono eleggibili alla carica di consigliere provinciale i sindaci, i consiglieri comunali e i consiglieri provinciali uscenti.

L'elezione del presidente della Provincia avviene sulla base della presentazione di candidature, sottoscritte da almeno 105 elettori (il 15 per cento degli aventi diritto). L'elezione del consiglio provinciale avviene sulla base di liste concorrenti composte da un numero di candidati non inferiori a sei e non superiore a 12 e devono essere sottoscritte da almeno 35 aventi di diritto al voto (il cinque per cento degli aventi diritto). Le liste saranno presentate all'ufficio elettorale appositamente costituito presso la sede della Provincia, secondo modalità e tempi previsti dalla normativa al fine di svolgere la votazione entro il 30 settembre. Intanto domani i sindaci cominceranno a guardarsi in faccia, in attesa di decidere...

Davide Berti

@dvdberti

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