Gazzetta di Modena

Modena

«Serve un manager per il vero rilancio»

«Serve un manager per il vero rilancio»

L’associazione detta i suoi punti clou: «Zone a disco orario dove ora ci sono le strisce blu. Poi riqualificare le piazze»

29 giugno 2014
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Modenamoremio sia «l'unico soggetto deputato alla promozione del centro storico»; vi si convoglino «tutte le risorse pubbliche destinate» allo scopo. E il Comune, che ne è socio, provveda «ad affiancare all'attuale cda rinnovato, anche anagraficamente, una figura manageriale che risponde direttamente al sindaco (un town center manager ad esempio) in grado di coordinarne la promozione complessiva (culturale, commerciale, di intrattenimento) e di tenere i rapporti con gli sponsor». È la principale proposta di Confesercenti al sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli alla vigilia della prima giunta, dedicata tra l'altro ai problemi del centro storico.

Confesercenti aveva già inviato un documento al sindaco martedì scorso, prima dunque che muzzarelli indicasse il centro storico fra le priorità di inizio lavoro del nuovo governo della città. Nel lungo testo firmato da Mauro Salvatori (presidente), Fulgenzio Brevini (direttore sindacale), Umberto Calizzani (presidente regionale Fiarc), Mauro Candini (vice presidente regionale Faib), Corrado Valerio (imprenditore commerciale del centro storico di modena) e Susanna Martini (imprenditrice commerciale del centro storico), l'associazione specifica che si tratta di proposte, ma che l'onere delle decisioni definitive spetterà comunque all'amministrazione. La «ricerca della condivisione, oltre ad essere aspetto politicamente apprezzabile, non può in ogni caso significare immobilismo e paralisi».

Uno dei luoghi centrali di modena più bisognosi di interventi urgenti, a parere di Confesercenti, è il quadrante sud tra via Emilia e i viali Vittorio Veneto, Martiri della Libertà e della Rimembranze, dove «locali, spazi vuoti e in disuso, interrompono l'offerta commerciale; i negozi sono concentrati principalmente lungo via Emilia Centro e lungo Corso Canalchiaro; non c'è continuità commerciale nè con la parte nord del centro storico nè verso l'esterno, come risulta inadeguato il numero dei pubblici esercizi in attività». Qui sarebbe «indispensabile integrare alla rete commerciale esistente, format commerciali innovativi, il cui apporto oltre a qualificare le zone in cui sorgeranno, contribuirà a saldare tra loro i principali assi commerciali».

«Esistono - scrivono - diversi contenitori: da Palazzo Castelvetro al complesso Santa Chiara, fino agli istituti bancari, grandi spazi dismessi o di prossima dismissione che presentano potenzialità di recupero e di riutilizzo». Per quanto riguarda piazza Roma, dalla cui pedonalizzazione non si tornerà indietro, bisognerebbe «velocizzare autorizzazioni e pratiche burocratiche». «L’attrattività» dell'area dovrebbe arrivare «fino al confine con il parcheggio del Novi Park», su cui servirebbe una «rivisitazione complessiva del piano tariffario. Sempre sul tema della sosta proponiamo zone a disco orario al posto delle strisce blu». Confesercenti si sofferma poi su piazza Matteotti e piazza Mazzini, la cui riqualificazione, inserita in un disegno più complessivo del centro storico, potrebbe essere affidata a un «concorso di idee sul quale convogliare la progettualità degli architetti modenesi tutti anche giovani». Per piazza XX Settembre viene proposto «un numero limitato e qualificato di banchi a scomparsa (sull'esempio di piazza delle erbe a verona)» per esaltare la «vocazione mercatale della piazza». Tutto questo nell’ottica di una «maggiore sicurezza».