Gazzetta di Modena

Modena

sisma e sociologia

Stranieri, boom di pregiudizi e frustrazione in aumento

Stranieri, boom di pregiudizi e frustrazione in aumento

Partiamo da un dato incontrovertibile: la comunità straniera ha rafforzato le radici sul territorio. I numeri parlano di una presenza ormai consolidata: solo a Mirandola rappresentano circa il 17%...

2 MINUTI DI LETTURA





Partiamo da un dato incontrovertibile: la comunità straniera ha rafforzato le radici sul territorio. I numeri parlano di una presenza ormai consolidata: solo a Mirandola rappresentano circa il 17% della popolazione. Il terremoto ha però fatto da spartiacque, poiché l’afflusso di extracomunitari si è stabilizzato su livelli inferiori. A spiegarne le ragioni è il progetto “Azioni integrate per l’empowerment comunitario post-sisma”, che ha coinvolto diversi enti tra cui Camelot Officine, il Mantello, la Mano sul Berretto, Gulliver e Lai-momo. La ricerca, analizzata dal prof Antonio Genovese e dal ricercatore Alessandro Tolomelli (Unibo), ha evidenziato come molte motivazioni che hanno portato ad un calo di stranieri nella Bassa vadano ricercate nei primissimi mesi, quando nei campi emersero diverse problematiche. A raccontarle gli stessi stranieri delle tendopoli, a cui sono state effettuate 24 interviste, ma anche 9 testimoni che hanno ricoperto ruoli chiave nell’emergenza (Gian Marco Venturoli, Silvia Tinti, Clarissa Dondi, Astrid Franceschetti, Marzio Barbieri, Gemma Mengoli, Mariateresa Paladino, Marco Vigna e Salvatore di Stefano). Senza poi dimenticare i 10 focus groups composti da tecnici ed operatori attivi nei campi. Il campione non è molto numeroso, ma si possono trarre spunti sociologici interessanti. La rilevante presenza di stranieri nei campi è dovuta principalmente al fatto che “nella maggior parte dei casi essi disponevano di abitazioni rurali o di case molto vecchie, che hanno dunque risentito maggiormente del sisma”. In secondo luogo si afferma che “gli extracomunitari hanno subito una frustrazione più alta rispetto agli italiani”, frustrazione dovuta alla mancanza di una “rete familiare solida sul territorio”. Da qui il desiderio di tornare in patria o almeno di mettere al sicuro alla famiglia, anche se “gli ostacoli amministrativi dovuti all’inagibilità di molti uffici che avrebbero dovuto espletare le pratiche non glielo hanno permesso”. Ma soprattutto la ricerca afferma che “il terremoto ha alimentato pregiudizi preesistenti verso gli stranieri, sentimenti latenti che hanno trovato il loro sfogo, amplificandosi”.

Giovanni Vassallo