Per la nuova Provincia amministratori al voto il 27 settembre
Presentata la soluzione per passare alla nuova gestione dell’amministrazione che non sarà più nominata direttamente dai cittadini
Per eleggere il nuovo presidente e il nuovo consiglio provinciale di Modena si voterà il 27 settembre. È l'ipotesi scaturita dall'incontro tra i sindaci modenesi che si è svolto oggi nella sede della Provincia. Un incontro servito ad approfondire contenuti e novità previste dalla legge che ha trasformato le Province in enti di secondo grado i cui vertici, cioè, non sono più eletti dai cittadini ma dai sindaci e dai consiglieri comunali. «Lasciamo ai nuovi amministratori- ha affermato Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena- un ente sano punto di vista finanziario, nonostante i ripetuti e pesanti tagli, che rispetta i tempi di pagamento, non ha debiti inevasi e ha sufficiente liquidità, grazie anche agli sforzi effettuati in questi ultimi anni per contenere i costi». Poi è toccato al primo cittadino di Modena Giancarlo Muzzarelli, lanciare l'idea di trasformare la Provincia in un'autentica unione di tutti i comuni mettendo subito in campo una cabina di regia tra i comuni “capidistretto” sulle competenze nazionali e regionali e sulle sinergie possibili tra municipi e nuovo ente. Anche Maino Benatti, sindaco di Mirandola, ha parlato della «necessità di puntare su un progetto unitario che veda protagonisti i distretti»; giudizio condiviso da Romano Canovi (Pavullo), che ha insistito sull'esigenza di «strategia unica per far fronte anche ai problemi della montagna come dissesto geologico, agricoltura, turismo e infrastrutture». Per Alberto Bellelli (Carpi), il nuovo ente può favorire «il rilancio di un nuovo patto territoriale nel rispetto delle diverse vocazioni e visioni di una provincia policentrica»; concetto ripreso anche da Fernando Ferioli (Finale Emilia), che ha parlato di «sfida enorme da accettare per affrontare le diverse problematiche che i territori presentano».