Garza in pancia scoperta dopo 35 anni
L’uomo, ora 70enne, fu operato per ulcera al Sant’Agostino. Da lì un calvario con diagnosi di gastrite cronica e di tumore
Aveva l’ulcera e si sottopose, trentacinque anni fa, ad un intervento all’ospedale Sant’Agostino. Era il 1976, il quindici dicembre: questo signore, ora settantenne, quella data se la ricorda molto bene. Anzi, usando un po’ di ironia, può tranquillamente affermare che al solo pensiero gli viene mal di stomaco. Perché da quella operazione, da quella data, per questo signore iniziò un calvario durato appunto 35 anni: nel suo addome era stata dimenticata una garza, una maledetta garza che gli ha causato malesseri, disturbi, dolori fortissimi, infezioni per la quale ha dovuto sottoporsi a interventi chirurgici, ad analisi e contro analisi. Addirittura, nel tempo, questa garza, questo “ufo” avvistato e non avvistato, apparì nei “radar” di qualche medico perché ormai era diventato una “palla”, si era ricoperto di altro “materiale” e aveva fatto gridare al tumore. Ora immaginatevi lo stato d’animo di questa persona, con tutti i patemi che si hanno quando viene diagnosticato un brutto male e ci si affida all’intervento chirurgico, la soglia tra il bene e il male.
La palla, l’addensamento, il tumore, altro non era che quella garza, quella antica garza lasciata colpevolmente nel suo corpo. Ovviamente la nostra vittima, assistita dall’avvocato Mario Marchiò, chiede giustizia e pertanto è scattata una causa nei confronti «della Regione, allora responsabile delle obbligazioni degli enti ospedalieri e la gestione liquidatoria dell'Usl di Modena, corresponsabile e solidalmente tenuta alle obbligazioni stesse per sentirsi liquidare un risarcimento di 230mila euro oltre ad interessi ultrentennali, per le sofferenze patite in tutti questi anni nonché degli interventi chirurgici a cui è stato sottoposto a causa dei comportamenti imperiti o negligenti del personale sanitario al momento dell'intervento nel 1976 presso l'ex Ospedale San'Agostino i quali concorrono con la negligenza dei medici dell'Usl 16 di Modena che negli anni successivi ed in occasione delle visite specialistiche non hanno mai approfondito l'origine della massa individuata che, poteva essere asportata già nel 1989 con una minore sofferenza per il paziente». Fatti due calcoli, il risarcimento con gli interessi sfiora i 500mila euro.
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Ecco il calvario del paziente partendo dalla prima tappa, l’intervento di “gastrectomia resezionegastrica sec. Billroth 1 per ulcera addominale”. Poco tempo dopo l'intervento iniziò a lamentare dolori che lo costrinsero, nel corso degli anni, a sottoporsi a numerosi esami di gastroscopia nonché interventi chirurgici per gastrite cronica e polipi. Ed ecco i vari referti: si va dall’“ipertrofia della mucosa come da pseudo polipi infiammatori” a “gastrite cronica superficiale attiva con iperplasia rigenerativa” e altri simili.
Al termine di questi accertamenti al nostro sofferente venne riferito di essere portatore di una gastrite cronica e venne curato in tal senso, sottoponendosi negli anni a numerosi controlli e visite specialistiche nonché ricoveri per l'asportazione dei polipi.
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Nel 1989 fu la volta dell’esame radiologico presso l'Usl 16 dove venne diagnosticata un'infiammazione polmonare basale sulla quale era sovrapposta un massa qualificata come “addensamento parenchimale dismo-geneo" senza ulteriori approfondimenti. Viene curata l’infiammazione, poi la situazione peggiora ulteriormente nell'agosto del 2011 quando il paziente viene ricoverato al Policlinico per un nuovo intervento chirurgico per un'occlusione intestinale. Durante l'intervento il personale medico del Policlinico individuò nuovamente la massa ma ritenne di non asportarla non sapendo cosa fosse e dichiarando in cartella la presenza di una “neo formazione pancreatica” di sospetta natura tumorale.
Ecco che appare “il tumore”: successivamente, a seguito di una visita specialistica oncologica venne sottoposto ad intervento chirurgico il 16 dicembre del 2011 per l'asportazione della massa addominale ritenuta di origine tumorale che era attaccata al pancreas. «Il personale medico del Policlinico - afferma l’avv. Marchiò - una volta tolta la massa si accorse che asportando la cicatrice dell’intervento di 35 anni fa non sussisteva una massa di origine tumorale ma una garza dimenticata nell'addome» L'esame istologico: “frammenti di tessuto molle con marcata fibrosi reattiva, focolai di flogosi cronica prevalente-mente xantogranulomatosa con aree calcifiche in rapporto a materiale talora con aspetti filamentosi riferibile a materiale estraneo”. Leggasi garza.