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Il 31 agosto è in arrivo ma i map a San Felice non smobilitano

Il 31 agosto è in arrivo ma i map a San Felice non smobilitano

L’allontanamento verrà intimato solo a un paio di “abusivi” Gli altri sono casi sociali, c’è pure chi lucra con i contributi

20 agosto 2014
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SAN FELICE. Mancano dieci giorni allo spauracchio-scadenza dello “sgombero” dei moduli abitativi provvisori di via Tassi, ma la situazione dei terremotati che vivono nelle baracche costate - tanti - milioni di euro è tutt’altro che risolta. Degli 80 moduli che erano stati costruiti (peraltro non tutti occupati da famiglie, in quanto c’erano ad esempio sala riunioni, due uffici e un map per il servizio civile), ne restano occupati ancora 69, nonostante le lettere inviate alle famiglie in scadenza ormai mesi or sono, con le quali si sollecitavano gli abitanti a trovare una soluzione “normale” entro il 31.

Soluzione che non è arrivata se non per un paio di anziani che alla fine si sono sistemati altrove (due sono anche morti) o per le famiglie di partenopei protagonisti del famoso assedio al municipio. Fatti i conti, queste famiglie numerose hanno capito che avrebbero incassato più soldi passando dai “map” ai “cas”, i contributi di autonoma sistemazione, che in alcuni casi sfiorano i 1000 euro, consentendo di pagare un affitto (sui 4-500 euro), r intascando il resto.

Il Comune tuttavia non sta a guardare. Anzitutto ha acquistato alcuni appartamenti e fa sapere che ne cerca in affitto (con le dovute garanzie). Anzi, una decina di alloggi sono già stati trovati, avviando un percorso di passaggio. Ai Servizi poi hanno effettuato anche di recente una verifica, con l’intento di risolvere dapprima le situazioni più, inaccettabili. Ovvero quella di chi ha già registrato la riparazione della casa dove viveva, ma non ci vuole tornare perché preferisce la sistemazione gratuita (e con altri benefici) dei moduli abitativi. A queste famiglie è stato notificato un invito più stringente a liberare il modulo, operazione che potrebbe avvenire a giorni secondo le procedure di legge. Poi ci sono tutti quelli che vivevano in affitto e che quindi potrebbero cercare un’altra casa in affitto, ma che non lo fanno sempre per ragioni economiche. E non sempre, fanno notare in municipio, si tratta di extracomunitari, anche se i tre nati nel map dalla loro consegna sono proprio un pakistano, un marocchino e un cinese.

Resta che lo spauracchio-scadenza del 31 agosto non sarà un termine perentorio, dovendo bilanciare le regole relative alla sistemazione dei terremotati con quelle di un disagio sociale che comunque c’è. L’intenzione del Comune è quella di smobilitare i map, anche per interrompere le voci - finora rivelatesi infondate - di un prossimo utilizzo dei map come centro di accoglienza per chi sbarca in Italia, nell’ambito operazione Mare Nostrum. Più avanti invece la situazione dei cas: da 1141 beneficiari siamo scesi a 400 circa. E potrebbero scendere ancora se certi sanfeliciani doc - che a volte pure se ne vantano - si rendessero conto che avere una sistemazione alternativa degna (e gratis) rende moralmente discutibile incassare cifre vicine ai 1000 euro mensili, a spese della comunità.(ase)