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«Imprese, il 19 agosto primo giorno di reddito»

di Felicia Buonomo
«Imprese, il 19 agosto primo giorno di reddito»

Secondo la Cna il periodo trascorso finora è servito solo a pagare le tasse Umberto Venturi: «Molte ditte stanno già pensando di rateizzare le imposte»

21 agosto 2014
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Solo da ieri, 20 agosto, le imprese modenesi hanno cominciato a lavorare realizzando un guadagno effettivo.

E il resto dell'anno? Tutto “mangiato” dal pagamento di tasse e imposte.

Una triste realtà per le tante imprese che cercano di vivere e sopravvivere all'ombra della Ghirlandina, in particolare quelle di piccole dimensioni, che rappresentano il 90% del tessuto imprenditoriale.

A stilare la classifica di quello che viene definito il Tax Free Day, ovvero il giorno di liberazione dalle tasse, è l'osservatorio permanente sulla tassazione di Cna.

Nell'elenco dei 112 comuni presi in esame lungo tutta la penisola, dunque, Modena si posiziona (a livello nazionale), al 60°, con il 19 agosto come tax free day per questo 2014.

E la data è uguale anche per lo scorso 2013, mentre era il 22 agosto nel 2012.

Ma a colpire è il divario rispetto al 2011, ben 17 giorni di gap, quando il giorno della “liberazione” dalle tasse era il 2 agosto. Nella classifica regionale Modena è a metà della classifica: il miglior posizionamento (se così lo si può definire) è quello di Reggio Emilia con l'8 agosto (25esima a livello nazionale), segue Ferrara il 13 agosto (40esimo posto), Ravenna e Rimini il 16 agosto (rispettivamente in 48esima e 49esima posizione).

Nell'altra metà della classifica Piacenza che con il “suo” 22 agosto si posiziona a livello nazionale al 68esimo posto; segue Cesena (25 agosto, 19esimo posto), Forlì (29 agosto, 86esimo posto) e Parma (31 agosto, 90esimo posto).

La posizione peggiore è quella di Bologna, a quota 110 posto a livello nazionale, con un tax free day al 29 settembre.

«È una triste classifica – commenta Umberto Venturi, presidente provinciale della Cna di Modena – soprattutto per un motivo. In Italia le tasse vengono pagate sul fatturato, non sull'incassato». Una differenza non di poco conto se si considera la piaga dei ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione.

Una recente classifica parlava, per quanto riguarda Modena, di solo un 57% di fatture saldate alla scadenza.

Questo significa che quasi la metà è “affetta” da ritardi. Dunque nei bilanci delle imprese risultano fatturati molto più elevati rispetto a quanto poi effettivamente percepito, ed è su quei fatturati che le tasse vengono calcolate.

«Questo fa sì – prosegue Venturi – che la percentuale di tassazione è molto più gravosa. Se a questo si aggiungono gli effetti della crisi, tra fallimenti e concordati di importanti imprese per cui le piccole realtà lavorano e la burocrazia, non ho timore di definire la situazione insostenibile». Sempre secondo l'osservatorio di Cna, la pressione fiscale a Modena tocca una percentuale pari al 63,1% nel 2014 (+0,1% rispetto al 2013 e un +4,8% rispetto al 2011), posizionando la città della Ghirladina al 52esimo posto a livello nazionale.

Il reddito che rimane dopo aver pagato le tasse? L'osservatorio risponde anche a questa domanda.

Per Modena si parla, per il 2014, di 18442 euro e un 63esimo posto a livello nazionale. E non solo si lavora otto mesi per guadagnare effettivamente, è proprio tra agosto e settembre che si concentrano le più importanti scadenze fiscali.

«E' un’ ironia – aggiunge Venturi – Un'amara ironia, che crea un effetto psicologico devastante sugli imprenditori e una mancanza effettiva di liquidità che impedisce la crescita. Tanto che già abbiamo il sentore che molte imprese decideranno di rateizzare il pagamento di imposte e tasse».