Montefiorino, è ancora Resistenza
Un successo la proiezione in Rocca di “E vennero da lontano”: «Grandi emozioni»
MONTEFIORINO. Una sala gremita di gente, tutti i posti a sedere occupati in un attimo e tante persone disposte a rimanere in piedi: ecco come Montefiorino ha accolto la proiezione di “E vennero da lontano”, l'ultimo lavoro cinematografico di Riccardo Stefani. Il film documentario è stato mostrato mercoledì sera, all’interno della sala dedicata a Ermanno Gorrieri nella Rocca di Montefiorino, scatenando entusiastici commenti e grande commozione. La grande partecipazione ha sorpreso perfino gli organizzatori dell’evento, che, come ha sottolineato il sindaco Antonella Gualmini, in fase di presentazione, sono stati felicemente “costretti” a proiettare il film due volte consecutivamente, per permettere a tutti di vederlo. Evidentemente, in molti sono rimasti ben impressionati dalla precedente opera di Stefani. “E vennero da lontano”, infatti, continua e completa “Sopra le nuvole”, proseguendo la ricostruzione storica della Seconda Guerra Mondiale nei paesi appenninici. Anche in questo caso, il regista è riuscito a riassumere la drammaticità degli eventi bellici, sottolineando le tragedie umane legate alla crudeltà nazifascista, soprattutto le stragi di Monchio e Cervarolo, e le storie di lotta della Resistenza. Dopo i 42 minuti passati in un silenzio assoluto, la riaccensione delle luci è stata accompagnata da lunghi applausi e i volti dei tanti spettatori erano evidente commossi. Come quello di Alessandra: «È stato veramente molto toccante, un film bellissimo. Tutti, qui da noi, abbiamo conosciuto qualcuno che ha attraversato quei momenti ed è emozionante vederli con tanta corrispondenza». Continua Franco, un villeggiante originario di Montefiorino: «Pur non avendo visto “Sopra le nuvole”, questo film mi è piaciuto molto. I miei genitori hanno vissuto quegli eventi ma non ne hanno mai voluto parlare: ne avevano viste troppe per volerle anche solo ridiscutere». Maria Elena è uno dei volti locali che hanno preso parte al film: «Conosco bene anche il film precedente e a questo ho preso parte: è un lavoro molto bello, che va a completare storicamente l'altro film. Conoscevo bene la storia di Cervarolo, anche grazie a “Maggio 1944: morte sull'aia”; mentre conoscevo meno la strage di Monchio». In sala erano presenti anche parecchi giovani, come Silvia, che, originaria di Montefiorino, vive attualmente in Germania: «Il film è bello, come d'altronde lo è anche “Sopra le nuvole”. Pur essendo originaria di qui e conoscendo bene la storia locale, fa sempre una certa impressione vedere simili ricostruzioni: è un'esperienza toccante, che va sperimentata».
©RIPRODUZIONE RISERVATA