Summit per proteggere le opere d’arte
Il prefetto convoca le forze dell’ordine e tutte le autorità: mappatura del patrimonio e verifica dei sistemi di sicurezza
Dopo il furto del Guercino si discute di sicurezza delle chiese e di mappatura del patrimonio artistico in attesa, chissà, di farlo conoscere con azioni mirate.
Il terribile, per il patrimonio e per l'immagine della città, furto della tela di Guercino raffigurante la "Madonna in trono con i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo" un risultato lo ha portato. Il prefetto Michele di Bari ha convocato per giovedì prossimo una riunione plenaria per discutere della tutela del patrimonio artistico modenese e in particolare modo della sua sicurezza.
Questa pare particolarmente a rischio, sotto la Ghirlandina e in provincia, visti gli innumerevoli furti di varia importanza che sono avvenuti negli ultimi tempi. Tra sei giorni alle 10,30 il prefetto attende nella sede di viale Martiri i vertici delle forze di polizia che dal 13 agosto stanno cercando incessantemente l'opera scomparsa presumibilmente nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 agosto.
Non solo, alla riunione parteciperanno anche il sindaco Muzzarelli, il soprintendente Stefano Casciu, il procuratore capo Vito Zincani che sta coordinando le indagini alle quali partecipano anche i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale. Fra gli “invitati” anche l'arcivescovo Antonio Lanfranchi, sostanzialmente proprietario dell'opera del Guercino sparita dalla chiesa di San Vincenzo in corso Canalgrande: per problemi di salute probabilmente lascerà il posto a monsignor Giacomo Morandi, vicario generale.
Ma non si discuterà solo di sicurezza, visto che la Prefettura chiederà, come si legge in una nota, “di definire congiuntamente strategie condivise che portino da un lato ad una più efficace tutela dei beni artistici attraverso una completa mappatura delle opere di maggior rilievo e la predizione e il rafforzamento delle misure di difesa passiva, dall'altro ad azioni che incrementino la vigilanza dei luoghi”. La prefettura insomma chiede a tutte le parti in campo - dopo uno scarica barile che nei giorni scorsi si è verificato tra Curia, Fondazione Cassa di Risparmio e Soprintendenza - di pensare a una sinergia per la protezione di opere d'arte e oggetti legati alla nostra storia.
«Per quanto ci riguarda - dice il soprintendente Stefano Casciu - stiamo preparando un dossier sul tema della sicurezza nelle chiese. Spiegheremo al prefetto e agli altri intervenuti che sostanzialmente la mappatura del patrimonio artistico è quasi per intero già presente, anche grazie alla catalogazione portata avanti dalla Cei. Ma discuteremo appunto della salvaguardia e dei sistemi di sicurezza chiesa per chiesa».
Il soprintendente tiene a spiegare i motivi per i quali, dopo la mostra degli Este a Torino, il quadro sia tornato in chiesa: «Quella è la sua sede e noi che ci occupiamo della tutela abbiamo valutato che le condizioni erano le stesse di quando era stato tolto. Chiesa spesso chiusa e l'allarme che noi sapevamo esserci. In ogni caso i responsabili delle opere sono sempre, secondo la legge, i proprietari legittimi, noi abbiamo la tutela».