Gazzetta di Modena

Modena

«Telecamere, troppi buchi Bisogna rivedere la rete»

di Stefano Totaro
«Telecamere, troppi buchi Bisogna rivedere la rete»

Oreste Capocasa: «Il caso Guercino è emblematico ed è necessario intervenire Studiamo le lacune e dove sono nate le emergenze: poi si dovrà ricollocare»

23 agosto 2014
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«Il sistema di videosorveglianza ha fatto cilecca anche questa volta. È arrivato il momento di metterci mano, di rivedere dove e come sono posizionate le telecamere. Bisogna ristudiare la mappa nel suo complesso e s e ci sono lacune provvedere in merito. Il caso Guercino è stato lampante: non ci sono state risposte e ciò è già accaduto più volte. Se le telecamere devono essere uno strumento per la sicurezza, allora è opportuno e sacrosanto apporre dei correttivi, rivedere i luoghi alla luce di dove sono nate nel tempo nuove emergenze. E ovviamente bisogna cercare di coprire dove ci sono dei buchi nelle rete, delle zone ombra».

Il questore Oreste Capocasa è più che mai deciso a gettare le reti dove il mare sia più pescoso perché «Non si può stare a constatare che in quel caso la telecamera non c’era per nulla, in quell’altro c’era una zona d’ombra, nell’altro gli strumenti erano guasti oppure non hanno funzionato. Insomma, rimbocchiamoci le maniche: ognuno porti il proprio contributo, vediamo insieme quali sono le zone più battute dai furti, dalle rapine, dagli episodi che più feriscono la nostra città e interveniamo». Sarà sicuramente questo il biglietto da visita che la polizia metterà sul tavolo dell’incontro voluto dal prefetto, il 28 agosto, alla luce del caso Guercino e dagli altri saccheggi avvenuti nelle chiese di città e provincia. D’altra parte, si auspicano i cittadini, le riunioni, dai summit con le autorità ed i professionisti delega sicurezza, devono poi produrre interventi concreti che superino così gli allarmi e le dichiarazioni d’intenti.

C’è davvero bisogno di prendere ago e filo e rattoppare le falle della rete di videosorveglianza modenese, una rete formata da centoventi telecamere piazzate e osservate h24 (c’è in ogni turno una apposita copertura) alla centrale della Municipale? Lasciamo ai cittadini la risposta: non c’è una telecamera che copra via Taglio, via Farini, piazza Roma , viale Vittorio Veneto, viale Vittorio Emanuele. Piazza Matteotti è completamente scoperta. Se si escludono due telecamere piazzate dietro al teatro Storchi, tutta la fascia dei viali non presenta un occhio elettronico. Anche i giardini pubblici sono senza telecamere ma qui ne arriveranno parecchie grazie ai soldi della Regione. Corso Canalchiaro è scoperto così come, abbiamo visto ed ora lo sanno tutti, anche corso Canal Grande. La via Emilia ora è coperta anche nel tratto da Zara sino a largo Garibaldi, ma per anni è stata priva di telecamere: ci sono voluti parecchi episodi perché ci si decidesse ad intervenire. La rete esistente copre ma alcune zone sono “libere”, non c’è cioè un sistema di copertura a griglia che sarebbe l’ideale. Il sistema utilizzato dama rete è digitale, è affidabile ma ogni tanto prende qualche raffreddore e fa arrabbiare gli operatori.