Gazzetta di Modena

Modena

l’esperienza di emanuele lugli

A 33 anni professore ma all’ateneo a York

A 33 anni professore ma all’ateneo a York

A soli 33 anni insegna come professore nel dipartimento di Storia dell’arte dell’università di York, in Gran Bretagna. È stato uno dei laureati più giovani alla facoltà di Lettere di Bologna e,...

24 agosto 2014
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A soli 33 anni insegna come professore nel dipartimento di Storia dell’arte dell’università di York, in Gran Bretagna. È stato uno dei laureati più giovani alla facoltà di Lettere di Bologna e, nonostante l’età ancora giovane ha già girato il mondo per specializzarsi nelle materie che insegna e non solo. Con la prestigiosa casa editrice Il Mulino ha dato alle stampe il suo primo libro che, sulla copertina, raffigura un metro che si trova al Museo della bilancia di Campogalliano, come a voler testimoniare che le proprie radici non si dimenticano. Il protagonista è Emanuele Lugli, carpigiano doc, emigrato in Gran Bretagna dove sta mettendo a frutto il suo talento. «Per decidere di maturare esperienze professionali oltreconfine sono state fondamentali le parole di Anna Ottani Cavina, la mia relatrice di Bologna che mi consigliò di andare a studiare all'estero – spiega Lugli da York – Così ho studiato in diversi luoghi: al The Warburg Institute a Londra, poi a The Institute of Fine Arts della New York University. In particolare, qui ho studiato con giganti della storia dell'architettura come Marvin Trachtenberg e Jean-Louis Cohen. Durante il mio soggiorno di un paio d’anni a Firenze ho scritto il libro “Unità di misura – Breve storia del metro in Italia”, Il Mulino. Durante il lavoro al Kunsthistorsches Institut ho potuto beneficiare di uno stipendio per fare ricerca». Il volume, in libreria dal 28 agosto, verrà presentato dall’autore al Museo della bilancia di Campogalliano. «A dare vita a questo libro è stata una dimensione di esperienze internazionali – prosegue Emanuele Lugli - perché anche se il libro è sull'unificazione d'Italia, la storia del metro è una storia internazionale: è stato il primo oggetto al mondo ad essere definito internazionale». Il libro narra le vicende che accompagnano l’introduzione del sistema metrico decimale. «Adottato dal neonato stato unitario nel 1861 – si legge nella nota introduttiva del libro – il metro fu in realtà importato in Italia nel 1796 da Napoleone per far piazza pulita della Babele di misure che ostacolava il commercio fra le varie città italiane e con il resto d’Europa».

Serena Arbizzi