Padre Pini in Nigeria terra dei Boko Haram
Ha lasciato la Sierra Leone per fondare una nuova comunità a Ibadan «Temo più i terroristi del virus Ebola». Primi aiuti inviati da Modena
«Temo più i Boko Haram del virus Ebola, anche se naturalmente c’è preoccupazione anche per questo e stiamo prendendo tutte le precauzioni per evitare il contagio». Così Padre Giuliano Pini, il missionario modenese (è nato ad Altolà di San Cesario) ha commentato l’emergenza Ebola con Oreste Germano Miani, presidente dell’associazione “Amici di Padre Pini onlus”, dopo essersi trasferito dalla Sierra Leone in Nigeria, per avviare la prima missione giuseppina in questo grande paese africano.
A riferire delle preoccupazioni di Padre Pini è stato lo stesso Oreste Germano Miani: «Dopo diversi giorni di ritardo, dovuti proprio all’emergenza Ebola e al conseguente blocco delle frontiere tra Sierra Leone e Nigeria, Padre Pini è riuscito finalmente ad arrivare a Ibadan, seconda città della Nigeria con 3,6 milioni di abitanti. Naturalmente anche lui è preoccupato per il propagarsi del virus Ebola, ma mi ha detto di temere maggiormente il gruppo terroristico dei Boko Haram, che dal nord della Nigeria hanno cominciato a spingersi anche verso il centro, con il reale pericolo quindi che presto arrivino a sud, dove si trova Ibadan». Per Padre Pini, quella nigeriana è un’avventura completamente nuova, dopo 26 anni di missione in Sierra Leone (missione che comunque continuerà a seguire qualche settimana all’anno). «Padre Pini – prosegue Germano Miani – si trova ora in una piccola casa di Ibadan, per fondare assieme ad altri tre giuseppini la prima comunità giuseppina in Nigeria (al momento è con lui il confratello Efrem Badou, poi nei prossimi giorni si aggiungeranno i giovani studenti Vitalis e Isaac). Inizialmente fonderà una comunità giuseppina, che in prospettiva, proprio come è successo 26 anni fa in Sierra Leone, diventerà un centro di aggregazione e assistenza per bambini, giovani e famiglie. Dal momento che mancava davvero tutto in questa casa, come associazione “Amici di Padre Pini” siamo riusciti a fare arrivare per via aerea a Ibadan un generatore di energia elettrica silenziato che, comprese le onerose spese di viaggio, è costato circa 7mila euro. Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta tutti i donatori della nostra associazione che, nonostante il difficile momento economico, non hanno comunque fatto mancare il loro sostegno economico. Oggi all’associazione “Amici di Padre Pini” sono associate circa 4.000 persone e, di queste, la grande maggioranza sono modenesi. «Negli ultimi anni le donazioni sono sensibilmente calate, ma è importante comunque continuare a portare avanti questo progetto». Info 348 7134873 o su internet www.amicipadrepinionlus.org. (m.ped.)