Gazzetta di Modena

Modena

Telecamere, una città piena di ombre

di Stefano Totaro
Telecamere, una città piena di ombre

Nessun obiettivo controlla Palazzo Europa, Lambda, parco Ferrari, piazza Roma, Accademia, i viali del parco, Canalchiaro

26 agosto 2014
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Palazzo Europa, Lambda, parco Ferrari? Basta sfogliare negli archivi e si aprono pagine e pagine con articoli di arresti, di retate, di clandestini presi più volte e che ritornano sempre al loro posto di lavoro, a spacciare vicino a scuole, di controlli alle prostitute che affollano il tratto di via Emilia Ovest. E questo solo se ci si ferma alle prime pagine dell’elenco. Ebbene tutta questa zona è scoperta dalle telecamere di videosorveglianza. La rete ferma i suoi confini in largo Aldo Moro, poi tutta via Emilia ovest, pressoché sino a Reggio senza aver paura di esagerare, non è stata degnata di alcun occhio elettronico. E dire che l’area è tra quelle che hanno il bollino delle forze dell’ordine. Ma questo è solo un esempio, semmai il più eclatante, di come la rete faccia parecchio acqua e che sarebbe opportuno rivedere numeri e collocazioni. Il questore Oreste Capocasa era stato lapidario: «Abbiamo constatato che così non funziona, occorre intervenire, apporre dei correttivi, rivedere luoghi e posizionamenti».

Che dire allora dell’intera fascia dei viali del parco, considerata dalle forze del’ordine una delle basi per lo spaccio di droga? Anche qui nulla, se non due da poco “in onda” nel retro dello Storchi. Tutto buio nella zona del Gallo, in quella del Black Eagle: dal quel largo andando in centro la prima telecamera che vi può immortalare è quella del Duomo. Dunque, tutto corso Canalchiaro, pieno di negozi e frequentato, è scoperto, così come Canal Grande, dove possiamo permetterci il furto di un Guercino, un patrimonio mondiale. Correttivi recenti sono stati quelli per coprire da largo Garibaldi sino a dove c’è ora Zara, presto, si spera, verranno installate telecamere agli ingressi (una anche al centro) dei Giardini pubblici. Ma tutta piazza Roma è “anticamente” all’oscuro, così come vittorio Veneto. Dunque tutto il perimetro dell’Accademia non è guardato da nessuno. In piazza Matteotti, dopo secoli di nulla, si stanno montando proprio ora gli occhi elettronici. Pomposa coperta, tranne la famosa zona cieca dove si spaccia, via Taglio buia dalla piazza alal chiesa di San Giorgio, nulla in via Battisti. Via Muzzioli, Poletti, Monte Grappa, Verdi: c’è parecchio traffico e forse l’unico baluardo, quella telecamera piazzata davanti alla sala scommesse voluta a furor di popolo, pare un po’ poco.

Il Novi Sad, fulcro di spaccio e quant’altro, è coperto così come, dopo recenti interventi d’ammodernamento, anche l’area della stazione delle corriere. Ma tutta la fascia, dalla stazione dei treni a quella dei bus, è ben protetta. Perchè è privilegiata: c’è lo stadio, arrivano le orde barbare e la polizia deve averle sotto controllo.