Bonaccini si candida alle regionali
Dopo la discesa in campo di Matteo Richetti, arriva anche quella del segretario regionale del Pd: "Ma non è una guerra". Cinque i candidati, c'è anche la Costi
MODENA. Alla fine Stefano Bonaccini si candida alle primarie per guidare la Regione. Lo avrebbe voluto annunciare questa sera a Ponte Alto, ma la notizia è arrivata dalla festa del Pd nazionale di Bologna. "Visto che non si è riusciti a comporre il quadro su un nome più condiviso possibile, viste anche le tante sollecitazioni da tutti i territori e anche trasversali, ho deciso di candidarmi alle primarie" del centrosinistra in Emilia-omagna, afferma il segretario regionale del Pd.
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Per il quale le primarie in Emilia-romagna "non saranno una guerra. La mia non è una candidatura contro nessuno - assicura - perchè i nomi in campo sono tutte persone che stimo tantissimo, con qualità pari alle mie. Ma ho colto che c'era davvero l'esigenza di una candidatura che allargasse, per guardare avanti e non al passato". L'annuncio è poi arivato a margine dell'inaugurazione della festa nazionale dell'Unità, questo pomeriggio a Bologna. Bonaccini spera che il suo nome "possa unire" di più degli altri candidati in campo. "Con richetti non sarà mai una guerra- assicura- ma credo di poter allargare di più il campo. Non mi candido per chiedere ad altri di ritirarsi, sono in campo per rispondere a un tam tam clamoroso". Ma con richetti la sfida è aperta.
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"Mi pare complicato che un deputato, ex presidente dell'assemblea legislativa e consigliere regionale per 10 anni sia il rottamatore- sferza bonaccini- e io, segretario regionale per cinque anni e al fianco di renzi, sia il candidato dell'apparato". Bonaccini conferma di aver sperato in una "convergenza ampia" su un nome, ma "senza impedire le primarie".
E alle critiche di Daniele Manca replica: "La soluzione unitaria si trova se le persone danno il loro appoggio. Se si candidano lo stesso, vuol dire che non è possibile". La candidatura di Bonaccini arriva anche dopo lunghe consultazioni col premier Matteo Renzi. "Ma non voglio tirarlo in mezzo - precisa Bonaccini- ha sempre lasciato grande autonomia". Per candidarsi in Emilia-romagna, Bonaccini rinuncerà al suo ruolo in segreteria nazionale del Pd: "Sono grato a Renzi per la proposta che mi ha fatto, non so neanche se ho le qualità per rispondere", afferma bonaccini, che avrebbe dovuto assumere l'incarico di responsabile organizzativo del partito e che resterà responsabile enti locali "finchè non ci sarà la nuova segreteria".
Con le candidature, ufficializzate in giornata, di Matteo Richetti e Stefano Bonaccini, salgono a cinque i nomi di area Pd in campo alle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato alla Regione Emilia-Romagna.
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La consultazione è in programma il 28 settembre e la decisione del partito di mantenere bassa la soglia di firme da raccogliere ha favorito un numero alto di concorrenti. Oltre ai due 'big', c'è un'altra modenese che ieri ha sciolto la riserva: si tratta di Palma Costi, ultima presidente del consiglio regionale. Gli altri candidati sono l'assessore alla scuola Patrizio Bianchi, che piace alla galassia prodiana, e Roberto Balzani, ex sindaco di Forlì. Tra gli alleati, per ora, solo Matteo Riva di Centro Democratico ha fatto sapere di voler correre il 28 settembre.