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Infiltrazioni mafiose, sempre peggio

Infiltrazioni mafiose, sempre peggio

La denuncia di Zavatti (Cgil): "E alla direzione investigativa antimafia manca il personale per fermare un fenomeno preoccupante"

27 agosto 2014
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MODENA. Società di comodo, riciclaggio di denaro sporco, traffici illeciti e usura. Non scende di livello l'allarme sulle infiltrazioni mafiose in Emilia-Romagna. Prima di ferragosto, riferisce in una nota la Cgil regionale, la direzione investigativa antimafia ha depositato la sua relazione 2013, dalla quale risulta che il fronte emiliano-romagnolo della lotta alla criminalità organizzata è sempre più caldo. Tanto che il sindacato inizia a preoccuparsi per il poco personale in servizio alla Dia dell'Emilia-romagna. Franco zavatti, coordinatore legalità e sicurezza della cgil regionale, parla in una nota riportata dalle agenzie di stampa  di "pesante carenza di risorse e personale addetto. L'intera sezione operativa della dia emiliana supera di poco la ventina di unità, nonostante l'acutizzazione dei bisogni investigativi post-terremoto" e legati al resto delle attività illecite delle organizzazioni criminali.
"Analisi, tabelle e dati confermano il consolidarsi degli affari di Camorra, 'Ndrangheta e Cosa nostra nei territori della regione, intrecciando efficaci patti di convivenza e ripartizione dei traffici". Nella nuova relazione, la Dia lancia l'allarme ad esempio sulle infiltrazioni mafiose nelle attività svolte "nel settore degli appalti pubblici al nord, principalmente in area expo e dintorni- riferisce Zavatti- ma anche negli interventi di ricostruzione post-sisma in emilia, con accessi della dia nei cantieri, in particolare a San Felice, e verifiche sulle imprese e mezzi, in stretto rapporto col gruppo interforze e le prefetture del cratere", impegnate nella definizione delle white list per le imprese pulite.