Stefano, il re dell’ocarina sbanca in Cina
Il sassolese è rientrato dal tour con il Gruppo Budriese: «Un successo come ambasciatori dell’Italia»
È rientrato, portandosi dietro un grande successo ottenuto in Cina, dove è stato a suonare con il GOB (Gruppo Ocarinistico Budriese) Stefano Borghi, il giovanissimo musicista sassolese cresciuto all'interno della scuola di musica “Olinto Pistoni”. In Oriente due grandi performance di gruppo che lo hanno consacrato come musicista di grande avvenire anche con uno strumento di nicchia come può essere, appunto, l'ocarina. «Siamo partiti il 14 agosto e arrivati a Lin Yi - racconta Borghi - dove abbiamo partecipato al Festival internazionale dell'ocarina. Siamo stati in assoluto il primo “settimino” di ocarine che abbia mai suonato in tutta la Cina ed è stato un trionfo esaltante per tutti noi. Negli ultimi 4 giorni ci siamo spostati a Pechino dove abbiamo fatto un concerto al Pechino Arts Center, il teatro più grande dell'Asia. A questo concerto hanno preso parte il più grande ocarinista cinese Zhou Zileri ed il più bravo ocarinista giapponese Sojiro. È stato anche qui un successo molto gradito al pubblico che per la prima volta ha sentito questo tipo di formazione. Siamo stati, in sintesi, ambasciatori della cultura italiana e, più specificatamente, dell'ocarina, in Cina». Che tipo di impressione hai avuto da questo viaggio in Oriente? «In Cina c'ero già stato in febbraio con l'orchestra di Parma – aggiunge il giovane musicista - ma questa volta ho riscoperto ancora nuove cose di questo Paese molto lontano dalla nostra cultura e anche da quella giapponese, ma molto interessante e affascinante. Abbiamo visitato i suoi mercatini rustici in cui vendono scorpioni ancora vivi e i calabroni che abbiamo anche mangiato, tra l'altro sono molto buoni, sembrano dei gamberetti. Le persone sono per lo più molto cordiali e molto sorprese da noi occidentali; A Lin Yi, abbiamo colpito tutti perchè di occidentali se ne vedono davvero pochi». Con il G.O.B. Ci sono impegni nel prossimo futuro? «Abbiamo già altri appuntamenti fissati in autunno – anticipa - e partiremo in ottobre per Bruxelles con una delegazione della consulta della Regione Emilia-Romagna. In Belgio faremo 3 concerti in tutto, le cui date sono ancora da definire, l'ultimo, però, è già fissato e sarà al parlamento europeo; ci aspettiamo un grande interesse per cui ci dovremo preparare molto bene». E col tuo primo strumento, il clarinetto? «Anche con il clarinetto il prossimo futuro è ricco di impegni – conclude - e tra settembre e ottobre ho 4 audizioni, poi ho 3 concorsi musicali; anche per questi devo studiare tanto. In Cina ho portato il clarinetto con me per studiare quando avevo tempo in albergo, facendo anche arrabbiare i miei vicini di camera».