«Crolla il turismo Molti gli alberghi a rischio chiusura»
Preoccupazione tra i titolari delle attività in Appennino: «Il maltempo sommato alla crisi ci ha dato il colpo di grazia»
Maltempo più crisi uguale rischio chiusura. È quanto sta mettendo in grave difficoltà gli albergatori dell’Appennino. Le presenze si sono ridotte, in alcuni casi dimezzate. Se l’inverno sarà sfavorevole come lo scorso anno tanti faticheranno a far quadrare i conti. Già dalla scorsa settimana alcuni alberghi hanno chiuso e rischiano di riaprire solo il prossimo giugno se non nevicherà a dovere. «È andata malissimo - hanno spiegato dall’hotel Miravalle di Fanano - non è tanto la crisi, è il tempo che ha influito. Il nostro è un turismo di anziani, il Modena calcio non ha portato neanche un pasto in più». «Negli scorsi giorni è sembrato inverno inoltrato - ha raccontato Leonardo Lunardi, titolare di uno storico albergo ristorante di Fiumalbo - venerdì era chiuso tutto. Non pernotta più nessuno, la villeggiatura non esiste più. C’è un calo netto rispetto agli altri anni, quando almeno qualche famiglia si fermava. D’inverno siamo distanti da tutti, non abbiamo i soldi per rinnovare gli impianti e le grandi stazioni sono sponsorizzate dagli enti. Siamo qui da oltre cent’anni, studiamo per sopravvivere». «Il tempo non ci ha aiutato - conferma Maurizio Nardini, titolare dell’albergo ristorante fiumalbino Il Laghetto - in più c’è la crisi economica martellante. Dall’inizio dell’anno c’è il 50% di visite in meno. Sarà difficile pareggiare i conti con tutte le spese che ci sono. Sono tre anni che mantengo gli stessi prezzi, così non si campa. L’euro ci ha ammazzato perché i costi del turismo sono rimasti elevati, ma i consumi sono crollati». Molti hanno avuto prenotazioni disdette all’ultimo o vacanze interrotte per maltempo. «La settimana dopo ferragosto di solito c’era il boom - hanno riferito dall’hotel San Marco di Sestola - speriamo che quest’estate sia l’eccezione e non la regola. Abbiamo avuto il 35% di calo a luglio e il 20% ad agosto. Alcuni venivano per una settimana, poi dopo tre o quattro giorni andavano via per il maltempo. Si punta molto sul mordi e fuggi ma non c’è turismo senza pernotto». «Luglio è stata una catastrofe - ha confermato Liliana Nardini, titolare dell’albergo Valdiluce di Fiumalbo - ad agosto ci siamo un po’ ripresi, ma le presenze sono dimezzate. Nel fine settimana c’erano più prenotazioni, poi il meteo ha fatto cambiare idea a tante persone». «Ogni anno ci sono sempre meno clienti - ha concluso Simona Nardini, titolare del fiumalbino Bristol - Quasi tutti gli alberghi hanno una conduzione familiare. Tanti sono demotivati e amareggiati, non fanno più migliorie, hanno paura d’investire. Vogliamo pensare che sia la crisi, ma non è solo quello».
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