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Ripresa autunnale, ecco la ricetta di Cgil

Ripresa autunnale, ecco la ricetta di Cgil

Tania Scacchetti: «Innovazione, delineare settori strategici, privilegiare chi è disoccupato da tempo»

28 agosto 2014
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«Segnali preoccupanti sul versante imprese e lavoro accompagnano la ripresa autunnale nel modenese». Con queste parole Tania Scacchetti, segretario generale di Cgil Modena, fotografa la realtà modenese dal punto di vista occupazionale. «È riduttivo - aggiunge - parlare di singole situazioni di crisi, quando ormai siamo di fronte a un consolidamento strutturale, anche nella nostra provincia, della trasformazione del nostro apparato produttivo a causa dell’aumento costante di chiusure, riorganizzazioni aziendali e delocalizzazioni. Purtroppo il sindacato e il territorio si confrontano con tassi di disoccupazione intorno al 10% (sale al 30% per i giovani), un aumento delle procedure di cassa integrazione per crisi e di procedure concorsuali che interessano circa 4.000 lavoratori. La Cgil stima che siano oltre 23.000 i posti di lavoro persi dal 2007 a oggi. Il sistema degli ammortizzatori sociali rischia ora di implodere con inevitabili ripercussioni sulla coesione e la tenuta già fragile del sistema sociale. Questo non può essere solo un problema per il sindacato«.

«È evidente - continua Tania Scacchetti - la necessità di ragionare di innovazione in settori come quello ceramico, grafico e serigrafico in cui i volumi produttivi pre-crisi non potranno tornare quelli ante 2007. È fondamentale che, a partire dalle scelte nazionali del Governo, si punti a politiche industriali che delineino i settori strategici volano della ripresa (green economy, messa in sicurezza del territorio, manifattura, cultura, turismo), a investimenti pubblici e privati che possano generare nuova occupazione di qualità, una vera riforma della pubblica amministrazione per la sburocratizzazione e l’efficienza dei servizi partendo dalla ripresa della contrattazione nel pubblico con il coinvolgimento dei lavoratori, politiche di rilancio del welfare, di redistribuzione fiscale e di riforme che aggrediscano le vere zavorre del Paese (evasione fiscale, corruzione, illegalità)».

«A livello modenese - dice Scacchetti - la Cgil è impegnata a rivendicare la valorizzazione della contrattazione aziendale e territoriale. Le crisi aziendali non possono sfociare nei licenziamenti. Vanno usati tutti gli strumenti contrattuali e gli ammortizzatori possibili per mantenere i lavoratori collegati al posto di lavoro, privilegiando i contratti di solidarietà. Di fronte ai tassi di disoccupazione del nostro territorio, è evidente che anche le aziende dovrebbero privilegiare nelle nuove assunzioni gli iscritti alle liste di disoccupazione e i cassintegrati di lungo corso, oltre ad offrire “buona” occupazione ai tanti giovani che anche nel nostro territorio rischiano di rimanere a lungo fuori dal mercato del lavoro».