Gazzetta di Modena

Modena

Scandalo Iva, il Governo non si ravvede

Ricostruzione. Per il sottosegretario Boffa nessuna deroga per i benefattori di Cavezzo ma tutti auspicano norme diverse

28 agosto 2014
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CAVEZZO. Il “pizzo” statale dell’Iva sulle donazioni dei privati alle pubbliche amministrazioni nella ricostruzione, dopo la denuncia partita da Cavezzo, è sempre più un caso nazionale.

Caso controverso, perché mentre i parlamentari del Pd chiedono una riforma delle agevolazioni fiscali a favore di queste agevolazioni, la risposta degli esponenti dello stesso partito al Governo è invece assai più prudente, ed esclude in ogni caso la possibilità di far recuperare a Cavezzo la cifra di 300mila euro che lo Stato ha preteso in Iva dal comitato “Un aiuto subito”, costituito a suo tempo da Corriere della Sera, La 7 e sostenuto dalla Comunità delle Valli Giudicarie, dall’architetto Enzo Piano, da altre associazioni e cittadini. Erano stati questi privati, infatti, a raccogliere 3 milioni di euro e ad elaborare il progetto (grazie a Piano, alla sua fondazione e a Carlo Ratti) che ha donato al polo scolastico di Cavezzo attrezzature e spazi moderni.

Ieri la presa di posizione del parlamentare Pd Edoardo Patriarca, deciso a chiedere una sistemazione di una normativa giudicata negativamente. Gli stessi onorevoli del Pd modenese (Ghizzoni in prima fila) ieri hanno auspicato una riforma delle aliquote Iva destinate alla beneficenza.

Paolo Negro, Pd, presidente dell’Asp, afferma a sua volta: «Pressoché tutte le importanti iniziative che stiamo portando avanti come Azienda di Servizi alla Persona nella fase del post terremoto per ripristinare servizi o per dare risposte nuove, come il progetto Casa Insieme, sono realizzate con donazioni. E nonostante questo, nonostante siano il frutto della generosità degli italiani, tutte le opere realizzate sono soggette ad Iva, quindi una parte della donazione se ne va per pagare questa imposta. Si, non è giusto. Confido e chiedo che questo terremoto, anche in questo campo con per altri, faccia scuola, ed in futuro questa tipologia di donazioni non finiscano per essere decurtate da imposte e tasse».

Ipotesi stroncata per Cavezzo ieri dal sottosegretario Luigi Bobba che ai microfoni di Radio 24 ha escluso un provvedimento ad hoc, od un “ravvedimento operoso” dello Stato, ovvero un impegno da 300mila euro correttivo dello Stato per il polo scolastico di Cavezzo. In termini più generali, Bobba ha parlato della delega per la riforma del Terzo settore e della auspicabile tassazione delle donazioni, ma ha anche parlato di tanti “furbi” e del fatto che chi ha contribuito alla donazione avrà a sua volta scaricato dalle tasse quel costo. Toni ben diversi quelli adottati invece dal direttore Enrico Mentana, al Tg de la 7. Mentana ha detto che riprenderà la raccolta dei fondi per completare il polo scolastico e recuperare la cifra versata in tasse, ma ha auspicato una riforma seria e immediata, parlando di “odioso ed indebito balzello”.

Impalpabili, per non dire inesistenti, le prese di posizione istituzionali a livello locale - quello oggi più colpito - se non fosse per il commento sempre salace di Sisma.12. «Adesso si scandalizzano in parecchi - scrive il Comitato - per la richiesta di pagamento dell’Iva sulle donazioni (vedi quanto successo a Cavezzo). Più di un anno fa, nei 17 punti per i quali avevamo raccolto le firme (ed il consenso) di 12000 (dodicimila) cittadini, scrivevamo: “Chiediamo la non applicabilità dell’Iva per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi svolti a favore dei soggetti colpiti da eventi calamitosi di vario genere e natura”. L’abbiamo presentata ad Errani a febbraio, insieme alle 12000 firme. Un gran bel mucchio di fogli che giace ancora dimenticato in qualche angolo del palazzo della Regione. Senza esser stato minimamente preso in considerazione. #menochiacchierepiufatti», chiude ironicamente Sisma.12.