Casse temporizzate e la rapina fallisce
Bandito con il passamontagna minaccia otto impiegati ma avrebbe dovuto aspettare e così preferisce dileguarsi
«Dammi tutti i soldi che hai». Questo il perentorio invito rivolto al cassiere dall’aspirante rapinatore col volto coperto da una calzamaglia che ieri ha tentato il colpo alla filiale Unicredit vicino al centro storico.
Da quel momento i dipendenti presenti all’interno della banca hanno capito che si trattava di una rapina.
Erano circa le 13.20 di ieri quando l’uomo è entrato nella filiale, all’angolo tra le vie Catellani e viale dei Cipressi, vicino al cimitero. Apparentemente non armato, ha scelto proprio il momento più vicino alla chiusura dello sportello prima della pausa pranzo, probabilmente convinto che la quantità di bottino sarebbe più consistente rispetto all’inizio della giornata.
E invece, una volta varcata la soglia della porta a bussola, dotata di metal detector, non ha fatto i conti con le casse temporizzate, una misura di sicurezza che gli istituti adottano da qualche tempo.
Le casse, infatti, quando il bandito ha fatto il suo ingresso, erano bloccate e la banca stava chiudendo. Una volta compreso che non avrebbe portato via un bel nulla dalla banca, se non con una lunga e rischiosa permanenza all’interno della filiale, l’uomo è scappato a piedi, dileguandosi in fretta per le vie vicine.
Al momento della tentata rapina in banca non erano presenti clienti, bensì, come riferisce l’Unicredit, otto dipendenti che non hanno subito nessuna violenza. L’allarme è scattato immediatamente dopo l’uscita dell’intruso ed è stato attuato il piano antirapina con la disposizione di posti di blocco nell’area rapinata.
Sul posto si sono recati i carabinieri per raccogliere tracce investigative utili.
Non si tratta del primo colpo ai danni dell’Unicredit: molti residenti di Cortile, nel febbraio scorso, sono stati svegliati nel cuore della notte dal rumore di un’esplosione. Una gang di delinquenti aveva assaltato il bancomat dell’istituto di credito, l’unico della frazione, innescando una deflagrazione potente. Anche quella volta non sono riusciti a ad agguantare il denaro dentro lo sportello bancomat, perché il sistema Atm ha retto l’urto, impedendo ai ladri di impossessarsi del bottino. Tuttavia, la forte esplosione aveva lasciato molti danni alla sede dell’Anpi dentro la quale era collocato lo sportello, distruggendo buona parte dell’ambiente.
Da allora si sono susseguiti numerosi incontri voluti dal comitato Per Cortile per riattivare il bancomat della frazione. A settembre i cortilesi attendono chiarimenti sul ritorno del servizio che si rivelava molto comodo per gli abitanti della frazione.