«Siamo tutti vittime e nessun vincitore»
Non ha dubbi Roberto Serra che "della guerra tutti siamo vittime. Non c'è nessun vincitore". Questo il senso del suo libro, con postfazione del generale di corpo d'armata Fabio Mini, comandante della...
Non ha dubbi Roberto Serra che "della guerra tutti siamo vittime. Non c'è nessun vincitore". Questo il senso del suo libro, con postfazione del generale di corpo d'armata Fabio Mini, comandante della missione in Kosovo KFOR dal 2002 al 2003 e esperto di questioni geopolitiche e di strategia militare (scrive per la Repubblica e l'Espresso) per il quale "le vicende narrate dall'autore e protagonista di questo romanzo appartengono cronologicamente alla seconda guerra mondiale, ma in senso umano e militare appartengono ad ogni guerra combattuta e vissuta da chi si sente ed è ritenuto un combattente "speciale"". Serra, che vive a Quercianella (Livorno) ma è spesso a Modena dove lavorano le due sue figlie, ha voluto affidare all'editore modenese Carlo Bonacini la pubblicazione del libro che offre una cronaca romanzata di fatti veri di cui è, con i compagni della Decima Mas, protagonista l'autore, passato dall'aeronatica alla Marina, diventando pilota di mezzo d'assalto, come i siluri a lenta corsa. A lui Borghese affidò l'incarico di recuperare a Roma, nei magazzini dell'Ex Regia Marina, documenti segreti (trattative prima dell'8 settembre, operazioni militari, servizi segreti) che avrebbero fatto gola ai tedeschi. (m.f.)