Burana: dalle piogge dell’estate altri problemi nel Modenese
Non ci sono solo le vacanze degli italiani ad esssere state rovinate dale piogge estive. La abbondanti precipitazioni hanno infatti provocato nuovi danni al territorio e agli argini in particolare,...
Non ci sono solo le vacanze degli italiani ad esssere state rovinate dale piogge estive. La abbondanti precipitazioni hanno infatti provocato nuovi danni al territorio e agli argini in particolare, già provati dalle alluvioni dello scorso inverno.
«Le piogge hanno avuto ripercussioni su tutta la bassa pianura, come testimoniato dai numerosi allagamenti dei giorni scorsi, ma la continua sorveglianza del nostro personale, accanto all’efficiente sistema di telecontrollo per il monitoraggio delle quote in tempo reale, hanno consentito la tenuta del sistema dei canali nonostante il sovraccarico» dichiara il presidente del Consorzio della Bonifica Burana Francesco Vincenzi. Un’estate come questa (piogge in aumento del 100% rispetto agli ultimi decenni, per trovare un luglio simile bisogna risalire al 1932), infatti, ha notevolmente appesantito l’intera rete di scolo del Burana interessata da diversi fenomeni di piena.
«Sono le zone pedecollinari a ridosso della città di Modena, però, quelle che hanno registrato le maggiori criticità. La zona a Sud di Modena, infatti, presenta un assetto idraulico piuttosto complesso tra cui: la localizzazione – è l’anello di congiunzione tra collina/montagna e pianura, ricevendo, oltre alle precipitazioni, anche le acque provenienti da monte – la forte urbanizzazione, la contestuale presenza di importanti insediamenti agricoli ed industriali nonché di un’articolata rete promiscua di scolo e irrigazione disseminata di numerosi manufatti ed opere idrauliche. L’eccesso di piogge persistenti e intense, con la frequenza assolutamente anomala di questa estate, ha di fatto palesato i problemi della zona mettendo alla prova la bonifica di Burana che vi ha fatto fronte grazie all’intensificazione del controllo della vegetazione invadente con un’attività straordinaria di diserbo meccanico, e grazie all’eliminazione dei materiali grossolani trasportati all’interno dei canali dalle piene dei torrenti».
Cinalberto Bertozzi, dg del Burana, spiega: «I forti dislivelli idrici registrati nei canali nei giorni scorsi hanno, di fatto, aumentato la franosità arginale e danneggiato svariate opere murarie di protezione.Diversi i cedimenti strutturali spondali registrati tra il canale consortile “Canale S. Pietro”, e i corsi d’acqua pubblici “Torrente Tiepido” e “Torrente Grizzaga”, o tra il consortile “Canale di Formigine” e il pubblico “Torrente Cerca”. I nostri tecnici stanno facendo la conta dei danni e degli interventi di cui chiedere finanziamento per la realizzazione».