Gazzetta di Modena

Modena

Guercino, c’è una pista e porta ancora a Modena

di Stefano Totaro
Guercino, c’è una pista e porta ancora a Modena

Blitz in borghese dei carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio in via Verdi I militari hanno perquisito un intero condominio: soffitte, garage e appartamenti

31 agosto 2014
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Il Guercino è ancora a Modena? Presto per poterlo affermare ma si può indubbiamente affermare che esiste una pista che parte e si snoda nella nostra città. E questa pista la stanno battendo gli 007 dell’arte, i carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio artistico ora impegnati, assieme alla polizia locale, nella caccia investigativa alla tela e ai ladri.

Venerdì mattina chi in borghese chi in divisa, i carabinieri hanno effettuato un blitz in via Verdi: un intero condominio, con una trentina di famiglie, è stato perquisito, setacciato dalla testa ai piedi. I militari hanno atteso anche chi quella mattina non si trovava ancora in casa: nessuno e niente è stato “dimenticato”. Una perquisizione accurata nelle soffitte e nei garage così come in tutti gli appartamenti, ad ogni piano. Ma non hanno messo le stanze degli inquilini a soqquadro, si sono limitati, almeno così hanno riferito i residenti, ad osservare, a volte ad aprire cassetti ed armadi, a perlustrare più da osservatori che da “rovistatori”.

Cercavano il quadro? Avevano sospetti su una persona in particolare? Volevano trovare il famoso furgone sul quale sarebbe stata caricata la tela milionaria? In quel palazzo abita un collezionista d’arte o un ricco magnate? E perché proprio quel condominio?

«Sono tutte domande che ci siamo fatti e che, ciascuno almeno una volta , ha girato ai carabinieri - dicono alcuni inquilini del palazzo - ma abbiamo avuto risposte ovviamente piuttosto evasive. In ogni caso ci siano stupiti: gentilissimi e professionali, hanno suonato e bussato , mostrandoci un regolare mandato di perquisizione firmato e si sono messi all’opera. Hanno atteso anche chi non era ancora rincasato. Insomma, sono stati a perlustrare per tutta la mattinata».

«Qui non c’è nessun “personaggio” - dicono i residenti - siamo tutte famiglie, come dire, normali: per questo abbiamo chiesto il perché della loro presenza, se per caso avessero avuto una soffiata. L’unica frase che abbiamo un po’ “carpito” è che stavano seguendo una pista: “fa parte delle indagini, rientra nelle nostre indagini, stiamo seguendo qualcosa...” ci hanno detto. E, avendo notato che hanno passato parecchio tempo nei garage, aprendo e setacciando, allora abbiamo pensato che cercassero un furgone, quel mezzo usato per rubare il quadro». Ma i carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio artistico non hanno risparmiato nemmeno le soffitte, i corridoi, le scale. Più che qualcuno, viene da considerare, gli 007 cercavano qualcosa, qualche traccia di qualcosa che lì, in quello stabile, probabilmente, a loro avviso, doveva esserci. Cosa sia questo “qualcosa” è ovviamente un segreto investigativo. In ogni caso si stanno cercando tracce in città, si sta probabilmente ricostruendo “il piano” messo in atto dalla banda venuta su commissione per rubare la tela del Guercino dalla chiesa di San Vincenzo. Complicità, supporti logistici e perché no, nascondigli, prima e dopo il colpo e, ipotesi affascinante , magari ancora “attivi”, utilizzati ancora da qualcuno o usati come deposito per tenere fermo il Guercino in attesa che le acque si calmino. Ma le acque, grazie agli investigatori, non stanno certo chiete.