«Non lasceremo i map ma le bollette sono alte»
Le diverse opinioni di quanti vivono ancora il post sisma nei moduli di Mirandola «Se conviene restare qui non vale la pena andare in alloggi offerti in affitto»
MIRANDOLA. Sono divisi i residenti dei Map, sfollati dall’abitazione di proprietà o in affitto, sull’opportunità di accettare un alloggio messo a disposizione dal Comune. Sono diversi, infatti, gli interrogativi che affollano la mente di chi vive nelle “casette”: ci si chiede a quanto ammontino i costi delle abitazioni fornite dall’amministrazione, viste le bollette salate dei Map, dovute al consumo di energia elettrica, e c’è chi preferisce rimanere nei moduli provvisori.
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«Non so se andrei in appartamento, se il Comune venisse a propormelo – spiega Vetta Lambrino, badante, residente prima del sisma in Vicolo Bonatti - valuterei bene il canone e sulla base della convenienza economica deciderei cosa fare».
Sono decisi a rimanere nel quartiere di moduli abitativi, gli orientali Ji Jun Hong e Cairui Kai, rispettivamente madre e figlio: «Qui siamo vicini a tutto quello che ci serve. Mio marito – commenta Ji Jun – lavora qui vicino e mia figlia va a scuola nel polo scolastico di via 29 maggio. Perché, dunque, dovremmo trasferirci?».
Valuterebbe di buon grado l’offerta di un nuovo appartamento, invece, Madu Vitalis, capofamiglia ghanese, lavoratore in cassa integrazione di un’azienda di San Possidonio: «Prima abitavamo in affitto – commenta Madu – e ora accetteremmo l’alloggio proposto dal Comune: sarebbe una delle pochissime alternative».
Raffaele Celio, che abita in un Map pochi metri più avanti è andato a vedere ieri un appartamento offerto dal Comune: «Preferisco rimanere qui, nei Map, anche perché – aggiunge Celio – tra poco dovrei ritornare a casa mia. Sto aspettando il via libera del Comune alla domanda presentata insieme agli altri condomini per rientrare nella mia abitazione di via Francesco Montanari».
È arrabbiatissima, invece, contro l’amministrazione Alessandra Fois, marito e quattro figli: nei giorni scorsi ha ricevuto una lettera che le intima di trovare entro trenta giorni una sistemazione. «Abbiamo mutui sulle tasse, perché, per un anno e mezzo di permanenza nei Map – attacca Alessandra - ci è arrivata una bolletta di 7mila euro di luce. Qui tutto funziona con energia elettrica. Così mi ritrovo con una rata di oltre 200 euro al mese per la luce e in più ogni due mesi arrivano le bollette… Prima ero in affitto, per fortuna mio marito lavora, ma avrebbero dovuto tenere conto che deve mantenere una famiglia con quattro bambini prima di mandarci questa lettera che ci fa sentire abusivi».
Ha lo stesso problema della bolletta elevata, 2400 euro, Nazia Parveen: «Io andrei in un appartamento in affitto – dice – anche perché le alternative non sono tante: qui a Mirandola ci sono diverse abitazioni danneggiate dopo il sisma…».
Anche Vincenzo Chiumeo andrebbe in un appartamento in affitto, «ci hanno proposto un alloggio in zona Favorita. Vedremo di che si tratta, ma non vogliamo più stare nei Map, dove si vive con una temperatura inaccettabile tutto l’anno».