Giulia Gibertoni è il candidato presidente
Vince le regionali online dei 5 Stelle con 266 preferenze: «Nessun inciucio». In lista altri sei modenesi
Giulia Gibertoni, 39 anni, docente di Semiotica della cultura, è la candidata presidente del Movimento 5 Stelle per le regionali. La quasi europarlamentare, prima eletta e poi esclusa per appena due voti dopo il riconteggio, ha dominato le votazioni on-line avvenute giovedì dalle 10 alle 19. Con 266 preferenze, dopo le 191 delle regionali allargate, ha staccato il resto dei candidati con Elena Cipolletta (99) seconda e l’avvocato modenese Pier Giorgio Rebecchi arrivato ottavo con 63 voti. Rebecchi, forte delle 111 preferenze al primo turno, sarà però nella lista geminiana che annovera anche il bomportese Simone Giovanardi (112 voti nella prima tornata), Carlo Valmori (77), Stefano Ferrari (74), Sabrina Natali (72) e Federica Barbieri (65). Dalla lista è rimasto escluso il mirandolese Raffaele Ganzerli (73 preferenze) per i vincoli di parità di genere.
La candidata Gibertoni non ha voluto rilasciare dichiarazioni alla Gazzetta e per questo ci limitiamo a riportare il suo proclama pre-elettorale. «Nella sfida per riconquistare il nostro territorio, la Regione è campo di battaglia fondamentale - scrive - Non solo perché ha quasi sempre deciso per noi senza visione, ma perché si distingue da tempo solo per consociativismo e per sconfinamento degli interessi privati nel governo dei nostri beni comuni». Parla anche di “vergognosa gestione della ricostruzione nelle aree terremotate, lo studio Ichese insabbiato, la negligenza nel tutelare la nostra terra dalle attività estrattive, dall’amianto, nel non saper offrire risorse e bandi alle imprese innovative e di qualità. La Regione non è un luogo civile e solo con un’invasione di trasparenza e di cura per il bene comune torniamo alla civiltà insieme”.
Il “trionfo” della Gibertoni era considerato molto probabile e si era parlato di un patto per ripagarla della choccante esclusione dal parlamento europeo. Tesi rispedita al mittente dai 5 Stelle di Modena. «Il Movimento 5 Stelle non fa accordi, non fa “inciuci”, a nessun livello - scrivono - Che il Movimento debba imparare e crescere ci sta, ma ci stupisce leggere come un, ignoto per noi, “esponente” di punta del Movimento modenese, abbia ritenuto di esprimere queste perplessità. I cittadini portavoce nelle istituzioni esplicano il loro ruolo di controllo e prendono parte attiva al governo del territorio, nell’interesse unico della comunità. Senza esponenti “di punta” imposti da segreterie, senza “menti illuminate” che sovrastano sugli altri, senza prime donne o gole profonde». (f.d.)