Maserati, gala alla catena di montaggio
Non capita tutti i giorni di sedere per qualche ora avendo sospeso sopra la testa un mito: cinque metri e rotti di genialità ingegneristica, maestria artigiana e perizia operaia sintetizzati in un nome che è emblema di armonia e bellezza: Maserati. È stata proprio la catena di montaggio dello stabilimento modenese del Tridente ad accogliere l’altra sera la cena di gala per la festa dedicata ai cento anni della casa automobilistica. Uno scenario di grande suggestione simile ad un museo di arte moderna ospitante gioielli che hanno fatto la storia delle quattroruote, esposti in una insolita prospettiva “dal basso” non meno affascinante di quella usuale offerta dalle vetture in strada.
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Ad essere ammaliati dalla magia di vetture da sogno decine e decine di ospiti che hanno potuto visitare lo stabilimento che Maserati occupa da quando, nel 1939, l’azienda si spostò da Bologna a Modena e nel quale oggi vengono prodotte le Maserati GranTurismo e GranCabrio e l’Alfa Romeo 4 C. La cena ha concluso la prima giornata del Raduno Internazionale del Centenario che in precedenza aveva visto una parata lungo le vie cittadine che aveva coinvolto più di 200 modelli storici e moderni e l’intera cittadinanza.
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Tornando alla conclusione della giornata, la cena che ha radunato ai tavoli ospiti da tutto il mondo e che, come detto, è stata allestita tra le linee di produzione, ha visto anche una esibizione di quattro cantanti della Fondazione Luciano Pavarotti: il tenore Jenish Ysmanov, il soprano Jessica Cambio, il mezzo soprano Martina Belli e il baritono Daniele Terenzi a rappresentare il forte legame che ha legato la Maserati al Maestro Luciano Pavarotti. Un rapporto sempre sentito da entrambe le parti - la prima Maserati acquistata dal tenore fu una Sebring di colore azzurro nel 1963 - e che continua anche oggi grazie alla moglie Nicoletta Mantovani, presente alla cena. Nel pomeriggio, infine, gli ospiti avevano avuto modo di visitare la mostra “Maserati 100 - A Century of Pure Italian Sports Cars” - allestita al Museo Enzo Ferrari, vicino alla sede Maserati, e curata da Adolfo Orsi, nipote di quell’Adolfo Orsi che nel 1937 acquistò la Casa del Tridente dai fratelli Maserati.
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