Gazzetta di Modena

Modena

«Sisma, senza proroga agricoltura in ginocchio»

«Sisma, senza proroga agricoltura in ginocchio»

Allarme di Coldiretti: «Se la scadenza dello stato d’emergenza resta a fine anno l’80% degli operatori perderà i contributi, troppe le difficoltà impreviste»

20 settembre 2014
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La scadenza dello stato d’emergenza, prevista per il 31 dicembre, non avrà solo ripercussioni sugli sfollati e i Comuni terremotati. Problemi assai complessi ricadranno anche sugli agricoltori, ancora alle prese con una ricostruzione complessa e che viaggia a singhiozzo. La denuncia arriva da Coldiretti con una lunga missiva. «La proroga delle domande per la ricostruzione post sisma è un atto indispensabile», spiega l’associazione dopo che il presidente regionale Mauro Tonello e tutta la federazione, si è attivata presso il ministero dell’Agricoltura per sostenere l’azione della Regione “volta ad ottenere la necessaria proroga dei termini”.

«La vicenda - scrive Coldiretti - infatti, è il simbolo di quanto troppo spesso la burocrazia dell’Unione europea non riesca a cogliere le reali esigenze dei cittadini».

“Entro il 31 dicembre - spiega il presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi - se non interviene la proroga, le imprese danneggiate dal sisma devono presentare le domande con la relativa documentazione di ricostruzione per gli edifici. Attualmente le innumerevoli e non previste difficoltà stanno rallentando le procedure autorizzative. Con la Regione ci siamo attivati per capire quali siano le difficoltà nel concedere quella proroga senza la quale oltre l’80% delle imprese perderà i finanziamenti per la ricostruzione. Siccome parte dei fondi per la ricostruzione provengono da Bruxelles, la commissione europea ha imposto che i fondi vadano rendicontati entro il 29 maggio 2016, conseguentemente i lavori di ricostruzione devono essere conclusi al 31 dicembre 2015».

«Questi termini - spiega il direttore di Coldiretti Modena, Antonio Maria Ciri - appaiono incompatibili con la situazione in cui versano le pratiche. Scorrendo il dossier della Regione, aggiornato a maggio, sulla ricostruzione, si può leggere che su oltre 5mila, tra prenotazioni e domande per la ricostruzione, sono stati presentati poco più di mille progetti, di cui finanziati circa 500 e lavori conclusi 163. È chiaro quindi che occorra l’impegno di tutti a sostegno della Regione perché la commissione Ue accolga la richiesta di proroga di almeno un anno, che significherebbe spostare il termine di presentazione delle domande almeno al 30 giugno 2015, la chiusura dei lavori al 31 dicembre 2016 e la rendicontazione dei fondi al 29 maggio 2017».

«Attraverso contatti con il ministero tenuti dalla Federazione regionale Coldiretti - termina Vincenzi - e approfondimenti normativi si è potuto accertare che ci sono le condizioni per ottenere questo indispensabile slittamento dei termini. Il ministero ci ha assicurato che agirà in fretta. La burocrazia non deve prevalere sul buon senso».