Gazzetta di Modena

Modena

Apnea per “flash indiano”: uno studente all’ospedale

di Alfonso Scibona
Apnea per “flash indiano”: uno studente all’ospedale

Intervento del 118 alla media “da Vinci” dove il ragazzo ha avuto il malore “Sollecitato” da altri alunni si cimentava nella prova. L’allarme della dirigente

21 settembre 2014
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Arriva anche a Sassuolo ( e provoca danni, per fortuna non irreparabili) la moda del “Flash indiano”, lo svenimento indotto, una pratica che iniziò a spopolare tra i giovani teenager americani negli anni ’90, conosciuta come “space monkey” o “funky chicken”. Consiste nel respirare velocemente fino ad andar in iperventilazione, poi trattenere il fiato e bloccare il flusso di ossigeno al cervello premendo qualche istante sulla carotide. I risultati di tale pratica sono un senso di vertigine ed uno svenimento. L'altra mattina qualcosa del genere è accaduto alla scuola media Leonardo da Vinci di via Mazzini. Uno degli studenti, sollecitato dai compagni, ha deciso di provare questa esperienza, alla quale hanno preso parte diversi compagni di scuola, nel corridoio, durante la ricreazione. Risultato: il ragazzo è stato male, è stata chiamata una unità del 118 che l'ha subito soccorso e portato in ospedale. A livello nazionale, questa “moda” è diventato l’ennesimo escamotage per saltare la scuola. Ma c'è soprattutto da sapere che nei secondi in cui il sangue non arriva al cervello, possono succedere gravi danni cerebrali e addirittura la morte. Dal 1994 ad oggi,infatti, solo negli Stati Uniti ci sono stati 544 decessi, ma gli adolescenti non sembrano intenzionati a voler smettere. Tornando alla vicenda di ieri mattina registriamo l'intervento della dirigente scolastica del 1° comprensivo, Giuliana Marchetti, subito informata del fatto. “Credo che si debba fare attenzione e non sottovalutare queste mode – ha detto a commento dell'episodio – perché potrebbero esserci gravissime conseguenze. Registriamo un episodio alla fine del quale, per fortuna, non ci sono stati danni al ragazzo, e questo è ciò che conta di più. Abbiamo avuto modo di identificare coloro che hanno indotto lo studente a fare questa esperienza e saremo critici nei loro confronti, informando le famiglie. Credo però che la riflessione debba essere più ampia. Queste mode, è vorrei continuare a chiamarla così, arrivano, sconvolgono le mente e non vengono capite in tutta la loro pericolosità. Con la propria salute, e maggiormente con quella degli altri, non si deve scherzare assolutamente”.

Una delle cose che inducono alla prova centinaia di ragazzi è senza dubbio l'emulazione. In quest'epoca di comunicazione a 360 gradi, soprattutto su internet, esistono video nei quali c'è tutta la crudezza dell'atto, come detto esercitato in particolare per evitare un'interrogazione, una lezione, un giorno di scuola.