Gazzetta di Modena

Modena

Castel Maraldo, la tradizione riletta

di Paride Rabitti
Castel Maraldo, la tradizione riletta

Alla Pomposa un locale nuovo con menù classico alla modenese impreziosito da ricerche originali

21 settembre 2014
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MODENA. Hostaria Castel Maraldo sito nell'omonima Via in Centro Storico a ridosso della Pomposa che dal 2004 è stata riqualificata, oggi è famosa per la movida modenese tra aperitivi, osterie e locali notturni.

Ha da poco cambiato nome e gestione, prima c'era l'Hostaria del Mare, ristorante stellato con cucina ittica, l' Hostaria è rimasta mentre il mare si è ritirato con una bassa marea culinaria che ha lasciato il posto alla cucina del territorio e della tradizione geminiana.

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La stella Michelin se n'è andata insieme con lo chef, rimane alquanto improbabile che la prestigiosa guida francese la riconfermi in quanto la cucina è diventata molto più popolare e attenta ai giovani, con proposte di buon rapporto qualità-prezzo, la filosofia dell'Hostaria si basa sulla realizzazione di una cucina semplice, ma con una grande attenzione alla ricerca della qualità, della freschezza e della stagionalità degli ingredienti utilizzati.

La location non ha subito cambiamenti, l'atmosfera è molto suggestiva con soffitti a volta e muri con mattoni a vista un mix tra antico e moderno, tavoli elegantemente apparecchiati e ben distanziati per una trentina di coperti.

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Il personale molto attento e cordiale sempre pronto e sollecito. Vengono proposti assaggi fuori menù di specialità della casa originali e semplici che il locale metabolizza rendendoli caratteristici e distinguendosi con proposte abbastanza inusuali se non addirittura uniche come la pizza al tegame.

Silvia Cantadori, patron del ristorante, viene da precedenti esperienze di ristorazione e catering, in questa nuova avventura ha voluto improntare il ristorante in modo che fosse caratterizzato da piatti diventati capisaldo della Modena a tavola ma con innovazioni.