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Nuovo corso Ferrari: i dubbi del Wsj

Articolo domenicale sul ribaltone all’interno del Cavallino: «Non tutti i manager sono intercambiabili né i marchi uguali»

22 settembre 2014
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Il passaggio di testimone alla presidenza della Ferrari ha scatenato una ridda di ipotesi di commenti, complice anche la conferenza stampa quasi surreale con il presidente uscente Luca Montezemolo e il successore Sergio Marchionne l’uno a fianco dell’altro per spiegare i motivi della decisione o, per meglio dire, le ragioni che avevano indotto l’uno a silurare l’altro. Ora si continua a commentare questo passaggio di presidenza e soprattutto a ipotizzare quale sarà il futuro dell’azienda Ferrari di Maranello dopo Montezemolo e con Marchionne al comando.

E il quesito se lo pongono anche negli Stati Uniti. Come sarà il futuro della Ferrari dopo Montezemolo? Ieri se lo è chiesto il Wall Street Journal, grande testata americana che segue le vicende della Borsa di New York, dedicando all'argomento un lunghissimo articolo nel suo numero domenicale. Va ricordato che il motivo basilare della decisione di Marchionne di assumere la presidenza della Ferrari è legato alla volontà di presentarsi fra pochi giorni alla quotazione di Fiat Chrysler Automobiles alla Borsa di Wall Street proprio avendo il gioiello Ferrari sotto diretto controllo.

Il quotidiano ieri ha tracciato tutto il percorso fatto dalla casa di Maranello sotto la guida di Luca Cordero di Montezemolo: dalla situazione caotica trovata dopo la morte di Enzo Ferrari fino a alla lunga teoria di successi che l'hanno portata a diventare «un mostruoso successo, una caso di gestione aziendale studiato in tutto il mondo, un inesauribile e magico bancomat con ricavi e utili record». L'articolo del Wall Street Journal si interroga «sull'infallibilità delle leggi di mercato» che hanno portato all'uscita di Montezemolo «con l'ipo di Fca Chrysler sullo sfondo il prossimo 13 ottobre e l'intento di Marchionne di alzare la produzione da settemila a diecimila circa vetture all'anno», ricordando che durante tutta la sua presidenza Luca di Montezemolo ha seguito la strategia opposta per preservare l'esclusività del marchio.

L’Ad di Fiat Chrysler Sergio Marchionne - ricorda il giornale - la scorsa settimana ha affermato: «è lo stesso per entrambi: dobbiamo servire la società. Quando l'azienda ha un cambiamento di programma, se non vi è una convergenza di idee, le cose cambiano».

Ma il Wall Street Journal sostiene che non tutti i manager sono sempre intercambiabili e non tutti i marchi sono uguali evocando la perfetta linea di continuità e di stile tra il patron Enzo Ferrari e Luca Cordero di Montezemolo.