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Un economista tra musica e foto

di Laura Solieri
Un economista tra musica e foto

La storia di Marco Landi, 32 anni, che unisce al lavoro nel marketing la passione per rock e immagine

22 settembre 2014
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«La scrittura è la mia dimensione di sfogo e la fotografia è la mia dimensione di respiro». Così si presenta Marco Landi, nato a Modena nel 1982, da Cristina e Maurizio. In tasca ha una laurea in Economia e Marketing Internazionale ed un master in Commercio estero e marketing internazionale dei beni industriali, in testa e nel cuore una smisurata passione per l'arte che lo trascina in giro per l'Italia con una chitarra insieme ai suoi due gruppi Aseptic White Age e Klosteret, o lo fa nascondere dietro l'obiettivo di una macchina fotografica. Marco lavora come responsabile marketing ed è autore del fotolibro Vivace/Grave di Edizioni Terra Marique, un libro frutto di momenti burrascosi.

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«Quando racconto, dipingo parole a volte viscerali, forti e delicate allo stesso tempo e narro volgarità ironiche. Voglio non lasciare indifferenza ma lasciare un ricordo, tanto positivo quanto negativo» spiega Landi. Come si legge nella prefazione del libro, “nei tre anni di coma cerebrale di Cristina, Marco la va a trovare tutte le settimane. Mezz'ora. Guarda quello che rimane di sua madre e la sua mente è assalita da un unico istinto: scrivere. Istinto di sopravvivenza, istinto di morte, racconti di vita, racconti omicidi, animali smembrati, scenari quotidiani, pensieri surreali si alternano in un caos delirante”. Marco ci mostra il progetto fotografico Ossigeno-Ossessione, un progetto nato da un'inquietudine trasformata in passione, in cui la perdita diventa ricerca, la visione d'insieme lascia il posto alla scoperta dei dettagli, la curiosità è un nuovo motore. «Momenti intensi vissuti e fissati tramite un'immagine. Far respirare le idee, il pensiero, bloccare l'istante vissuto. Il fil rouge è l'ossigeno che attraversa tutti gli elementi della natura e della nostra vita: ossigeno dato, tolto, bruciato, trasformato.

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Ossigeno che dona vita» racconta Marco, svelandoci che quando fotografa evita le zone frequentate e predilige ruderi abbandonati, colline e natura, «luoghi dove il tempo si respira. La provincia di Modena non sembra ma ne è gremita». La passione per la fotografia parte da una vecchia Reflex analogica Minolta che di rado i genitori di Marco utilizzavano negli anni '80. «Non cambiai nemmeno il rullino scaduto che vi era all' interno da anni. Il risultato furono degli scatti involontariamente artistici con una stampa avariata che tendeva al magenta. Il mio primo racconto, invece, è addirittura presente nel mio libro: è una breve storia che chiamai “Il porco e la nebbia”, una storia (totalmente inventata) su di me che una notte investo un maiale a causa della nebbia fitta e per convincerlo a non denunciarmi gli propongo un contratto nella mia band in cui lui si esibisce cantando “Buiiii Buiiii” con magico finale a sorpresa.

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Racconto che non rappresenta il mio stile standard, sia ben chiaro!» sorride Marco. Facebook rappresenta per Landi una vetrina importante per la sua attività artistica: «ci sono modi e modi di utilizzare FB come vetrina - afferma il giovane fotografo - Il mio non è il modo migliore, forse per mancanza di tempo o costanza, ma sicuramente è un ottimo mezzo per ricevere ed analizzare preziosissimi feedback. È uno strumento per massimizzare la capillarizzazione di ogni tuo evento, post o news anche se mi piacerebbe tornare ai vecchissimi tempi quando il buon vecchio manifesto sul muro era il riferimento fisso per i cittadini».