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Il grafologo: falso il testamento del dentista

Il grafologo: falso il testamento del dentista

Caso Faac, il professor Cristofanelli al giudice: firma riconducibile all’imputato, il testo non è di Manini

24 settembre 2014
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Eredità Faac: la causa celebre bolognese sulla contesa eredità da 1,7 miliardi di euro legata alla morte di Michelangelo Manini, proprietario della multinazionale di cancelli automatici, sbarca a Modena con l’udienza in tribunale davanti al giudice monocratico Tirone e inizia subito con due testimonianze importanti. Imputato è il dentista Lucio Corneti, 64 anni, bolognese con studio a Zocca. È il medico che sostiene di essere in possesso di un testamento autentico che lo vede beneficiario universale della maxi-eredità. Testamento scritto nel 2001 in fondo a un banale modulo di consenso informato per cure odontoiatriche. Secondo il dentista Manini avrebbe firmato quel modulo per le cure aggiungendo tre righe nelle quali scriveva di aver «accettato di nominare» il dentista come erede universale. Testamento ricusato dall’erede nominato negli altri tre testamenti, la Curia di Bologna nella persona dell’arcivescovo Cafarra. Il pm Enrico Stefani accusa il dentista di falso.

Ieri in aula è stato ascoltato un super-perito grafologo che ha steso ben nove documenti sui tre testamenti recuperati a Bologna il cui beneficiario è la Curia e quello di Corneti. Il professor Pacifico Cristofanelli per ora ha deposto in veste di teste semplice (deporrà anche in altre occasioni) elencando i singoli documenti. Senza entrare nel merito, ha chiarito che in base alle sue perizie il testamento del dentista è un falso. Confrontando la firma con la scrittura di Corneti conservata in alcuni documenti (le firme autenticate sul testamento che chiedeva di pubblicare al notaio di Soliera Francesco Striano, un suo saggio grafico, altre firme) secondo il grafologo risulta che la stesura di quella firma attribuita a Manini è in realtà riconducibile al dentista. Le tre righe con le presunte disposizioni di Manini sono state scritte da un’altra mano ancora ignota. Insomma, firma e testo non sono di Manini. Per questo Cristofanelli ritiene che il testamento è un falso. Nella super-perizia depositata a Bologna in giugno si legge invece che per i tre periti almeno la firma è autentica. Un episodio finora sconosciuto è stato riferito da Andrea Moschetti, il legale rappresentante di Faac nominato dal Cda su indicazione dell’arcivescovo Cafarra: nel luglio 2012 gli è arrivata una raccomandata con la quale Corneti si presentava come l’erede e lo invitata a comunicargli cosa avveniva alla Faac. Moschetti ha risposto che non lo riconosceva come erede. Prossima udienza: 9 dicembre.