«Lo stop è illegittimo Il circo si esibirà con tutti gli animali»
Parla il portavoce di Orfei: «L’ordinanza dell’ex sindaco forzava le cose, l’attuale Giunta farà i controlli di routine»
Il Circo Orfei è in città con tutti i suoi animali, tra cui tigri, una giraffa, cammelli, struzzi, un ippopotamo, cavalli, cani e tanti altri. E da domani, nello spazio privato all'interno dell'autoporto di via Emilia Romagna, darà regolarmente spettacolo o almeno così assicura Riccardo Gravina, segretario e portavoce. «Siamo in contatto costante con il Comune, abbiamo inviato documentazione preventiva e siamo pronti a ogni tipo di controllo sulla qualità della nostra struttura, sull'igiene e sul rispetto degli animali». Proprio stamattina i tecnici del Comune e dell'Ausl saranno sul posto per i controlli, per poi sottoporre il risultato alla commissione spettacoli. Ma il Circo Orfei non ha nessun dubbio sulla regolarità del suo operato e degli show. L'ordinanza anti-circhi con animali emessa nel 2010 dall'ex sindaco Luca Caselli «non ha titoli per impedire lo spettacolo e in più - spiega Gravina - non vieta nemmeno i circhi con animali ma li subordina a una serie di regole e controlli che noi rispettiamo scrupolosamente e da sempre. Ma soprattutto un'ordinanza comunale non può imporsi su una legge dello Stato, la 337/68, che riconosce la funzione sociale del circo e impone ai Comuni di individuare un'area in cui farlo esibire. Area che fra l'altro a Sassuolo non esiste, tanto che siamo su terreno privato». L'ultima sentenza è del maggio scorso: ha vinto un circo contro l'ordinanza del sindaco di Bologna ottenendo la seguente motivazione: «In nessuna parte della legge è stabilito alcun divieto d'impiego, in detti spettacoli, di animali appartenenti a diverse specie con conseguente palese contrasto del regolamento impugnato con la disciplina nazionale in materia di spettacoli circensi». Spiega ancora Gravina: «Recentemente a Brindisi il Tar ha fatto altrettanto consentendoci di fare lo spettacolo. Ma di solito non si arriva in tribunale, perché è sufficiente il rapporto diretto col municipio e la dimostrazione della nostra attenzione per gli animali. Sono i nostri compagni di lavoro, la nostra vita, si può mai pensare che ci teniamo a trattarli male, a sottoporli a stress? I recinti sono tutti a norma, le regole igieniche e sanitarie tutte rispettate, l'alimentazione controllata. Abbiamo regolari nascite di cuccioli a dimostrazione che non c'è nessuno stress, ma un ambiente adeguato. Inoltre sono tutti animali nati in cattività, impossibili da riportare in habitat naturale». L'ex sindaco Caselli e gli animalisti hanno promesso battaglia. L'ordinanza di Sassuolo ricorda anche le linee guida della commissione Cites che vieterebbero la detenzione di numerose specie di animali. «Le linee guida non vietano, dispongono regole e controlli e a proposito di tigri, elefanti, orsi eccetera, danno solo un orientamento generale, scrivendo che in un futuro, indefinito, si raccomanda di non detenere più specie in via di estinzione o incompatibili. Questa indicazione nell’ordinanza sassolese era stata interpretata come divieto, forzando le cose. Quanto agli animalisti, rispettiamo la loro posizione ma vorremmo rispetto. Siamo professionisti, lavoriamo seriamente, abbiamo numeri premiati al circo di Montecarlo. Siamo disponibili a mostrare la qualità del nostro lavoro, non a ricevere insulti e tollerare atteggiamenti intransigenti».
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