«Quanto è difficile far sentire il battito del nostro cuore»
Al Centro Diurno della Madonnina, a Modena, quel particolare giorno non era destinato ad essere come tutti gli altri. Il programma previsto non venne rispettato e ci è stata proposta l'attività...
Al Centro Diurno della Madonnina, a Modena, quel particolare giorno non era destinato ad essere come tutti gli altri. Il programma previsto non venne rispettato e ci è stata proposta l'attività “Musica d'Ascolto”. Nessuno però era tranquillo, perché un ragazzo, mentre eravamo in soggiorno, aveva detto con noncuranza che se non trovavano una clinica che lo ospitasse probabilmente lo avrebbero portato in Ospedale psichiatrico giudiziario; quando io gli ho fatto notare che andare in un OPG è una faccenda seria mi ha risposto: «Ma sai, io sono pronto a tutto...». Come dire: “sono abituato a tutto” anche se si vedeva che era molto agitato, non riusciva a star fermo mentre ascoltava la canzone “Cella n° 17”. Un'altra ragazza invece ci ha parlato della quantità enorme di farmaci che doveva prendere e che nella casa protetta in cui viveva non riusciva a dormire, perché altri ospiti si alzavano continuamente durante la notte. A un certo punto ho sentito la canzone “Il battito animale” e lì mi sono messa a piangere perché ho pensato che il nostro battito non si può seguire e farlo sentire come consiglia la canzone di Raf. Il nostro battito siamo costretti a contrastarlo, nasconderlo, perché gli OPG sono ancora realtà.
Testimonianza di F. C.