«Un evento internazionale un delitto farlo morire»
Terre di Castelli: Smeraldi e Costantini difendono il ruolo della manifestazione Samantha Mazzoli guarda già al futuro: «Nel 2015 Castelfranco protagonista»
Poesia Festival ha acquistato una tale importanza, che sarebbe un delitto farlo morire, anche se gruppi politici lo mettono in discussione. E' quanto affermano Mauro Smeraldi e Umberto Costantini, rispettivamente presidente e assessore alla cultura di Unione Terre di Castelli. «Sosteniamo - dice Smeraldi, da qualche mese sindaco di Vignola - la manifestazione come in passato, quando eravamo all'apposizione. E' evidente che le risorse sono sempre meno, per le difficoltà economiche in cui si trovano gli enti locali. Ma non siamo d'accordo con Tremonti che dichiarava, quando era ministro, che con la cultura non si mangia. Ecco il nostro incondizionato appoggio al Festival che ha una risonanza notevole, non solo a livello nazionale, e si affianca al famosissimo Festival della Filosofia a Modena». Smeraldi non ha dubbi che la poesia offre l'occasione a tutti di partecipare a iniziative di rilievo.
«Con gli anni l'audience è notevolmente aumentata e occorre che gli spazi siano adeguati per accogliere il pubblico. A Vignola, con il prossimo recupero di Villa Trenti, ex biblioteca accanto a quella nuova, l'edificio potrà essere in parte destinato al Festival». E' meno "possibilista" il presidente sull'opportunità di far pagare, sull'esempio del Festival della letteratura a Mantova, l'ingresso per certe iniziative legate alla parte spettacolare del Festival (incontri con attori e cantanti...). «Le risorse si possono trovare anche diversamente».
Sulla stessa lunghezza d'onda è Umberto Costantini, sindaco di Spilamberto, che si fa carico, come assessore, della rilevante eredità del Festival che egli considera un dono. «È un evento diventato l'orgoglio di ogni cittadino. Il nostro territorio, che si connota di bellezze paesaggistiche, di eccellenze gastronomiche e di realtà industriali, è in grado di pensare anche alla poesia, costantemente umanizzante, che si nutre di memorie intense, come quelle che porterà sulla scena, domani a Spilamberto, Giuseppe Cederna leggendo componimenti di poeti testimoni del massacro della prima guerra mondiale». Il giovane sindaco (ha 26 anni) ha parole di elogio per «lo staff tecnico che ha fatto un lavoro enorme, con professionalità e passione, permettendo al Festival, una reputazione non solo nazionale. Ha racimolato, con interventi delle Fondazioni di Vignola e Modena, e di privati, una somma importante per un programma di tutto rispetto, anche quest'anno». Si spendono 170 mila euro, meno rispetto al passato. Ma Costantini crede che riesca a far meglio già nel 2015, quando si possono trovare maggiori sinergie. «Il territorio si animerà per progetti legati all'Expo di Milano. Il che consentirà di allargare i confini del Festival con l'utilizzo di nuove strutture e spazi adibiti a iniziative dell'Expo».
Dopo la rinuncia di Savignano, Castelfranco entrato nei "magnifici sette" vive per il terzo anno una straordinaria avventura. «Con il Festival si gode -sostiene Samantha Mazzoli, giovane assessore alla cultura - di una ventata di internazionalità. Siamo stati adottati, ma nel 2015 ci piacerebbe essere coinvolti di più, per collaborare fattivamente alla costruzione del programma, inserendo un rappresentante del comune nel team organizzativo». Quest'anno le inziative sono cinque. Nel 2003 solo tre. «La più attesa è la lettura che Stefano Benni, al Dadà. Per la prima volta viene coinvolta Villa Sorra a Panzano, dove domenica pomeriggio l'attore Marco Bertarini farà capire come sia meraviglioso fare amicizia con la parola poetica».