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Il Vescovo finanzia i progetti “in rosa”: il lavoro è un diritto

di Rino Filippin
Il Vescovo finanzia i progetti “in rosa”: il lavoro è un diritto

«Le istituzioni stentano a capire il valore del micro credito» «Arresti per pedofilia? Giusta decisione di Papa Francesco»

26 settembre 2014
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Cinque “ragazze”, se non tutte per l’età, almeno nello spirito, sono state beneficiate da “Fides et labor”, una sorta di micro-credito lanciato dal vescovo Francesco Cavina. La nuova tappa del finanziamento (di cui ci eravamo già occupati in passato), in questa occasione ha visto protagonisti progetti “in rosa”. Li hanno presentati le cinque imprenditrici che ieri mattina, nell’aula magna del Seminario Vescovile, hanno incontrato la stampa. Si tratta di Paola Cavallini, Susi Alì, Anna Rosa Ferrari, Lucia Infante e Mirela Lazurca. Il loro entusiasmo nel presentare i progetti finanziati è stato, in un certo senso, commovente. Ha poi colpito il fatto che, nonostante i tempi economici tutt’altro che buoni, le attività delle cinque “ragazze” siano assolutamente floride e redditizie. Ma che business ha finanziato il Vescovo con il suo fondo? Si comincia con Anna Rosa Ferrari che si autodefinisce “naso”, nel senso che produce profumi assolutamente originali; poi abbiamo Mirela Lazurca che è proprietaria di un negozio in cui si trova materiale per feste. Susi Alì poi si occupa di viaggi: dopo il liceo e la laurea in Turismo ora compra “pacchetti” di camere e voli da rivendere ai clienti. Paola Cavallini, con il denaro ottenuto da “Fides et Labor” ha ampliato il suo bed & breakfast a Santa Croce; infine Lucia Infante che si occupa di vendita di abbigliamento per taglie “comode”.

«Al giorno d’oggi - ha spiegato monsignor Cavina - c’è la tendenza a considerare il lavoro come qualcosa che attiene ai “privilegi” mentre dovrebbe essere considerato un diritto. Per questo sono orgoglioso della nostra Fides et Labor che dà opportunità di lanciare o rilanciare piccoli imprenditori a livello locale. Credo - ha sottolineato il vescovo - che la gente comune abbia perfettamente capito il valore della nostra iniziativa. Da persone per nulla facoltose abbiamo ricevuto donazioni per incrementare il fondo. Purtroppo a livello istituzionale la risposta non è stata altrettanto entusiasta, ma confidiamo che lo possa essere al più presto». Il budget messo a disposizione dal Vescovo (si tratta di una somma che dal Vaticano gli era stata assegnata all’indomani del terremoto), ammonta a 300mila euro. Fino ad oggi le somme erogate agli imprenditori, o aspiranti tali, ammonta a 200mila euro. Sono state 60 le domande presentate fino ad oggi e 30 quelle che hanno avuto la fortuna di essere accettate. Il tutto avviene con la collaborazione di Lapam e Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Il denaro che viene assegnato, dopo un’attenta valutazione sulle potenzialità dei progetti, dovrà essere restituito, ma senza interessi. Il piano di rientro consentirà ad altri piccoli imprenditori di essere finanziati da Fides et Labor.

A margine dell’iniziativa il vescovo Francesco Cavina ha anche parlato, su richiesta di un giornalista, del recente arresto in Vaticano per pedofilia dell'ex arcivescovo polacco Jozef Wesolowski. «Si tratta - ha detto Cavina - di un provvedimento giusto del Papa che manda un messaggio chiaro: casi così gravi e delicati vengono trattati senza ritardi, con il giusto e necessario rigore, con assunzione piena di responsabilità da parte delle istituzioni che fanno capo al Vaticano»