Silmar, una vita per la fotografia
Ripercorsa la carriera della famiglia Pergreffi dagli anni ’50
Tra arte & fotografia: tre generazioni di Pergreffi, a Carpi e nel mondo. Questo il titolo della serata dedicata ad una famiglia che a Carpi ha saputo dare lustro al mondo della fotografia nel campo della moda e ha ritratto la storia contemporanea di Carpi dal dopo guerra. Si tratta della famiglia Pergreffi nota per il celebre negozio Fotosilmar. Il capostipite Mario Pergreffi, assieme alla moglie Silvana, ha dato vita, infatti, ad un’attività che ancora oggi è attiva e punto di riferimento per la fotografia. La serata, organizzata alla Loria dal gruppo fotografico Grandangolo, ha ripercorso quella che è stata fino ad oggi la storia della famiglia, che coincide per molti aspetti con la storia della città. Erano gli anni del boom economico del settore manifatturiero che ha reso nota Carpi su scala internazionale quando Mario, oltre alle fotografie di matrimoni, ha iniziato a fare scatti per le aziende del tessile abbigliamento, che allora stavano dando vita ai i primi “cataloghi” delle maglie che avrebbero cominciato a vendere. Mario ha appreso i primi segreti del mestiere presso i fratelli Gasparini, e ha prodotto, già nei primi anni della sua carriera, una documentazione preziosa che, su segnalazione e concessione del Centro Etnografico del Comune, è per buona parte stata stampata ed è entrata a far parte della fototeca del Comune di Soliera dove è consultabile. Mario è sempre stato appassionato di sport, e, oltre ad aver fatto parte della Società Ginnastica La Patria di Carpi, ne divenne il fotografo ufficiale. Intraprendente, ha saputo raccogliere e rispondere a quelle che erano le esigenze del mercato produttivo locale, dedicandosi a documentare campionari del tessile/abbigliamento e, in quest’attività è subentrato al padre il primogenito Luciano che ha fatto della fotografia di moda un fiore all'occhiello del made in Carpi, facendosi conoscere a Milano e nel mondo per i servizi realizzati. Anche Gianluca ha seguito le orme del padre, prima, e del fratello poi, diventando un tecnico di post-produzione.
Serena Arbizzi