Gazzetta di Modena

Modena

il presidente dell’ente parchi

«Divieto di caccia sui valichi Troppe violazioni della legge»

Con l'apertura della caccia partita il 21 settembre in provincia di Modena, riprendono le polemiche sull'attività venatoria sul crinale appenninico, che segna il confine tra le Regioni Toscana ed...

27 settembre 2014
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Con l'apertura della caccia partita il 21 settembre in provincia di Modena, riprendono le polemiche sull'attività venatoria sul crinale appenninico, che segna il confine tra le Regioni Toscana ed Emilia Romagna. Da molti anni infatti, causa anche un diverso calendario venatorio tra le regioni, i cacciatori emiliani appartenenti all'Atc Modena 3 denunciano le violazioni dei loro colleghi toscani che arrivano a pochi metri dal confine sparando agli uccelli migratori. Le zone in cui tale fenomeno si verifica sistematicamente, come negli ultimi giorni, sono il passo di Croce Arcana e il crinale di Piandelagotti. Giovanni Battista Pasini, presidente dell’Ente di gestione dei Parchi dell’Emilia Centrale, prende posizione e assume una decisa iniziativa per contrastare le violazioni di legge. Ha infatti inviato una missiva all’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Gianni Salvadori ed ai presidenti delle province di Lucca e di Pistoia, mettendo in evidenza la problematica e chiedendo alle istituzioni al di là del crinale di prendere i dovuti provvedimenti. La violazione in questione riguarda il divieto di caccia sui valichi montani previsto dalle leggi vigenti, fino ad una distanza dagli stessi di almeno un chilometro. «I cacciatori toscani – scrive il presidente – contravvenendo a questa norma, si portano fino a ridosso del confine per cacciare l’avifauna migratoria che oltrepassa il crinale. In ripetute occasioni gli uccelli abbattuti sono stati recuperati in territorio emiliano». La violazione, in questo caso, diviene ancora più grave, considerato che i crinali che confinano con i territori provinciali di Lucca e di Pistoia sono tutelati a parco. «La situazione non è più tollerabile - conclude nella sua lettera Pasini - e chiedo, nell’ambito delle rispettive competenze, di adottare le misure più opportune e di disporre rigorosi controlli affinché questi incresciosi fenomeni non si ripetano».(f.s.)