L’Ateneo si lancia nella robotica
Parte il progetto Symplexity dedicato alla ricerca di automazione per le industrie
Innovazione e ricerca per rilanciare l’industria italiana in Europa grazie a una costante collaborazione tra università e imprese del territorio. È il principio alla base del progetto Symplexity dedicato alla ricerca di automazione robotica industriale, approvato dalla Commissione europea e all’interno del quale sono coinvolti anche il Centro interdipartimentale InterMech dell’università di Modena e Reggio Emilia e l’impresa modenese Sir SpA. Entrambi infatti fanno parte, insieme ad altri 15 prestigiosi partner, del Consorzio europeo per il progetto, affermandosi così come riferimenti internazionali per la ricerca in questo settore. «Per l’università – afferma con soddisfazione il Rettore Angelo O. Andrisano - la partecipazione attiva a questo progetto e l’aggregazione a un Consorzio che annovera alcune delle più importanti eccellenze scientifiche nel campo dell’automazione robotica industriale, costituisce il riconoscimento dell’ottimo livello raggiunto dalla nostra ricerca accademica. Si è quindi rivelata strategica la scelta fatta in passato, di dare vita a un centro interdipartimentale che unisce le competenze di comparti ingegneristici differenti». Inserito nel Programma Horizon 2020, il progetto è articolato in 4 gruppi di lavoro scientifico, uno dei quali coordinato dal Centro InterMech tramite Francesco Leali e grazie all’interesse della CE, il Consorzio potrà disporre di un sostegno finanziario di circa 7 milioni di euro in quattro anni, con i quali intende progettare e produrre tre innovative celle robotizzate in grado, secondo il prof. Cristian Secchi, del laboratorio ARScontrol: «di migliorare il tessuto industriale europeo e di dimostrare, applicando la ricerca svolta nei laboratori universitari al mondo reale, che la cooperazione tra uomo e robot può rivoluzionare il mondo della finitura meccanica, laser e water-jet». Con questo obiettivo, l’unità di ricerca modenese, potrà avvalersi di un milione di euro e vedrà lavorare in sinergia i gruppi di ricerca industriale e trasferimento tecnologico La.p.i.s e Arscontrol per lo sviluppo di un interfaccia per la definizione e pianificazione delle migliori strategie di lavorazione e per supportare la progettazione e la creazione dei prototipi dimostrativi. Coordinare le attività del Work package dimostrativo spetterà invece a Sir SpA, la cui collaborazione con l’università è attiva dal 2004, e al suo R&D manager, ing. Davide Passoni. «L’approvazione del progetto – conclude il prof. Tiziano Manfredini, direttore del Centro interdipartimentale – deriva proprio da questa capacità dei due dipartimenti ingegneristici di integrarsi, condividendo idee, competenze e tecnologie; mentre la partecipazione di Sir, consolida la rete creatasi tra la ricerca universitaria e le eccellenze industriali di cui il nostro territorio è particolarmente ricco».
Sabrina Fiorini