Gazzetta di Modena

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SEQUESTRO MUSSINI, il processo

La Ganzerli: «Ho capito dopo Ero troppo presa da Micari»

Tutto per amore. Ieri mattina udienza per il sequestro Mussini davanti alla Corte d’Assise. A deporre, dopo Arietto Picchetto - l’ex socio di Vanni Mussini accusato di essere il mandante del...

27 settembre 2014
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Tutto per amore. Ieri mattina udienza per il sequestro Mussini davanti alla Corte d’Assise. A deporre, dopo Arietto Picchetto - l’ex socio di Vanni Mussini accusato di essere il mandante del sequestro della giovane Vanessa - è stata la moglie Luana Ganzerli, difesa dall’avvocato Guido Sola. La Ganzerli ha ricostruito la vicenda del sequestro, prima e dopo la drammatica giornata del 7 febbraio 2007, in una chiave sentimentale. Oggetto del suo desiderio era Arturo Micari (condannato a 5 anni e 4 mesi), il tecnico informatico che da poco lavorava per i coniugi. La Ganzerli ha detto ai giudici di aver perso la testa per quell’uomo e di aver aperto gli occhi solo in seguito. Il sequestro e la sua gestione erano fatti così gravi che ai suoi occhi sembrava una follia. Non per questo ha smesso di stargli vicino e solo dopo la scarcerazione gli ha potuto dire quello che pensava di lui. Ciononostate la Ganzerli lo ha foraggiato di denaro dandogli più di 70mila euro. Un gesto di affetto semplice, afferma, dato che ormai la relazione era finita e i due vivevano come fratello e sorella. Una versione, questa, con la quale la Ganzerli si chiama fuori da ogni responsabilità per il rapimento.