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Migliaia di video hard, preso pedofilo

Migliaia di video hard, preso pedofilo

L’uomo arrestato dalla polizia postale. I file catalogati in una baracca piena di pc, forse aveva anche filmini autoprodotti

27 settembre 2014
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Quella baracca alla periferia di uno dei Comuni dell’Unione Terre di Castelli era il nodo di smistamento di file pedopornografici.

Non solo: pare fosse anche un vero e proprio centro di produzione, dove venivano confezionati video hard con minori poi immessi in rete.

Per questo, per pedopornografia e in flagranza di reato, A.R., 41enne residente in una frazione di uno dei Comuni della zona della Valle del Panaro, è stato arrestato dalla polizia postale dopo mesi di indagini in esecuzione di un provvedimento della Procura di Bologna (competente per questi reati), nello specifico il pm Augusto Borghini.

In passato elettricista, ora disoccupato, di sicuro molto esperto di elettronica e informatica, l’uomo, che ora si trova nel carcere a Modena a disposizione dell’autorità giudiziaria, viveva in una stanza dalle pareti malferme in mezzo a un bosco.

Tra un grande disordine, l’arredamento trascurato e una generale impressione di trasandatezza, l’uomo aveva in casa e nelle pertinenze dell’abitazione (dove viveva solo), al momento dell’irruzione degli agenti, 2128 file pedopornografici e 61 tra videocassette e dvd, di contenuto analogo.

Tutta la sua vita, stando a come si presentava quella “tana”, era questa impressionante attrezzatura. E ancora, 37 hard disk, 10 micro sd, 2 videocamere digitali, 10 smartphone.

L’inchiesta ha preso spunto da una segnalazione, tramite la Postale di Roma, del Centro nazionale per i minori scomparsi e vittime di abusi operante negli Usa (national center for missing and exploited children), relativa all’invio di materiale pedopornografico tramite posta elettronica da parte di un utente italiano.

L’uomo utilizzava due indirizzi di posta, oltre ad un account Facebook in cui diceva di essere una donna. Una volta identificato l’uomo è stato arrestato e l’arresto è stato convalidato.

La denuncia è quindi scattata da parte della polizia postale per i reati di divulgazione e detenzione di materiale prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori.

La perquisizione nell’abitazione dell’uomo e nelle sue pertinenze è avvenuta dopo il provvedimento emesso dalla Procura ed è stata effettuata da personale del compartimento della polizia postale dell'Emilia Romagna.

Il 41enne è stato rintracciato nelle vicinanze della sua casa, all'interno di un prefabbricato che è risultato privo di ogni requisito di abitabilità.

Tutto il materiale che è stato ritrovato nella “tana” dell’uomo, ora in carcere, era stato minuziosamente catalogato e memorizzato all'interno di cartelle dedicate.

Negli ultimi anni, grazie all'azione della polizia, sono stati monitorati 1.820 siti internet: di questi 526 sono stati oscurati perchè sono stati riscontrati illeciti anche gravi.

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