«Nuova Provincia? È l’area vasta»
Bressa al convegno Upi traccia le linee del nuovo ente: «Nessun taglio ai servizi ma un salto di qualità»
Nessun semplice cambio di etichetta e due miliardi di euro risparmiati. Gianclaudio Bressa, sottosegretario di Stato agli Affari generali, ha difeso il superamento delle Province, stabilito dalla legge Delrio. «Nessuna riduzione dei servizi», ha garantito il politico bellunese durante un incontro organizzato al Museo casa Enzo Ferrari dall’Unione Province d’Italia. «L’Area vasta non è solo un’etichetta nuova su una botte vecchia - ha spiegato Bressa, delineando l’ente che sostituisce la “vecchia” Provincia - ma una rivoluzione. Si supera il concetto geografico della provincia napoleonica per svolgere tutti i compiti che i Comuni non possono esercitare. Ci sono cinquemila enti e associazioni tra Comune e Regione. Possono essere ridotti a qualche centinaio, con un risparmio a regime di due miliardi di euro». Da disegnare, invece, le divisioni territoriali. «I nuovi confini saranno definiti una volta completata la riforma costituzionale - ha ripreso il sottosegretario - dalle Regioni, non da Roma». Il vicepresidente della Regione Simonetta Saliera ha confermato che l’Emilia Romagna intende «semplificare le procedure assegnando competenze anche ai Comuni e alle Unioni dei Comuni, mentre le competenze di area vasta saranno concordate con i Comuni stessi allo scopo di ridurre i costi e garantire migliori servizi ai cittadini». Il 4 ottobre si vota a Modena (come in altre parti d’Italia), attraverso il sistema dei “grandi elettori”: 696 ammessi tra sindaci e consiglieri comunali. «Saranno elezioni di secondo livello - ha assicurato Bressa - in cui voteranno delegati dei cittadini. Ogni elettore avrà la responsabilità del voto. La competizione politica per la nomina non deve essere intesa come partitica. Abbiamo fissato il limite di un terzo dei rappresentanti per evitare il “monopolio” da parte dei più grandi. I due anni del mandato dei consiglieri e i quattro del presidente servono a dare continuità. Con le mancate elezioni risparmiamo subito cento milioni, poi altre centinaia di milioni di risparmi arriveranno dalla definizione dei nuovi confini di area vasta che aprirà la strada a una radicale razionalizzazione degli enti e dei servizi». «Una riforma discutibile - ha commentato invece Mario Galli, vicepresidente della Provincia - con un sistema elettorale controverso. Sull’Area vasta è mancata la ponderazione». Per Vincenzo Bernazzoli, presidente Upi Emilia Romagna, «il cambiamento deve essere produttivo, senza un livello bipolare di una legge che va in una direzione e una che va in un’altra». Per Gian Carlo Muzzarelli è tempo di superare i campanilismi. «La Maserati è Modena - ha spiegato il sindaco, sfidante di Mauro Smeraldi (primo cittadino di Vignola) alla carica di presidente dell’Area vasta - ma anche Bologna. Il futuro dell’Unione provinciale dei Comuni è nelle nostre mani, non è più tempo di confini».
Gabriele Farina