Gazzetta di Modena

Modena

«Il beat? Per me significa belle canzoni»

«Il beat? Per me significa belle canzoni»

Marco Ligabue è nato nel 1970, ma ammette che ha scoperto con ammirazione quel repertorio

27 settembre 2014
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Uno che ha guardato il beat con un certo interesse è sicuramente Marco Ligabue che in piazza Grande canterà “Gianna” di Rino Gaetano e la sua “Alice”.

«L'era beat l'ho scoperta dopo anche perché sono nato nel '70 – spiega il cantante di Correggio – ma l'ho fatto con grande piacere. In Italia il beat è stato il movimento musicale più bello, più coinvolgente, più diffuso. Quando guardo qualche filmato di repertorio mi accorgo che vi erano tantissimi cantanti, tante canzoni conosciute e la musica sembrava al centro di qualcosa di veramente importante. Ricordando il beat penso subito al sorriso, alle belle canzoni, al canto».

Modena negli anni '60 era all'avanguardia per questo genere.

«Molti nostri cantautori sono partiti dal beat, anche in Emilia Romagna. Poi c'è stato chi ha preso un'altra strada spostandosi più sul rock e sul cantautorato. E' stata una scintilla che ha dato vita ad un movimento musicale davvero unico. E la nostra zona ha sempre regalato tanta bella musica». Dopo i tributi ad alcuni cantautori quest'anno al centro del 29 Settembre c'è la donna. «Io canterò Gianna di Rino Gaetano perché è un brano che mi piace tantissimo. E' un testo scanzonato che in superficie sembra un po' banale ma che racchiude dentro un bel messaggio. Gianna porta sempre un clima di festa. Poi proporrò Alice perché è l'unico brano che ho scritto con un nome di donna. E' un bel messaggio che si vuole dare in un momento particolare per tutte le donne. Portare in piazza sentimento e romanticismo fa solo bene».

Avresti mai immaginato di cantare insieme ai Camaleonti, Leali, Mario Tessuto?

«Alcuni li ho visti solo in televisione, altri ne ho sentito parlare. Mi ricordo che a 14/15 anni ero andato alla scoperta della musica anni '50 e '60. La rispetto perché è la base della musica che ascoltiamo oggi. Sono curioso di dividere il palco con gruppi e solisti che appartengono alla storia della musica nazionale».

Dopo il tour estivo, come saranno i prossimi mesi?

«Ho ancora una decina di appuntamenti live e credo che sia l'estate più bella della mia vita dal punto di vista musicale. In quattro o cinque mesi ho collezionato una sessantina di date. Sono stato in nuove città, anche al sud e nelle isole. Ancora un po' e poi mi fermerò per un paio di mesi per lavorare sul mio nuovo disco per poi ripartire il prossimo anno con canzoni nuove». (nic.cal.)