Parla il vincitore: «Questo risultato non mi indebolisce»
Si fa festa a Bologna: «La poca affluenza ha spiegazioni Lavoriamo uniti». Balzani: «Insieme ma con discontinuità»
La mattinata nella sua casa di Campogalliano, il voto con moglie e figlia al seguito, poi una domenica di relax come da tempo non accadeva. Nessun appuntamento da rincorrere in un lungo e in largo per la regione, paradossalmente la domenica dell’elezione a candidato Pd per le prossime elezioni regionali del 23 novembre è stata per Stefano Bonaccini quella più tranquilla degli ultimi anni. Solo nel tardo pomeriggio è andato a Bologna, nel quartier generale del Pd, per seguire da vicino gli ultimi dati sull’affluenza e l’arrivo del verdetto che lo ha premiato.
[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:cronaca:1.10021197:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/modena/cronaca/2014/09/29/news/bonaccini-batte-balzani-col-61-flop-affluenza-mai-cosi-male-1.10021197]]
Ai cronisti si è concesso poco dopo le 22, quando ha commentato un voto ormai definitivo: «Questo è il primo tempo e la cosa più importante sarà il risultato finale. Finalmente avremo due mesi per fare una campagna elettorale vera. Bisogna mettersi insieme tutti, Partito Democratico e alleati che vorranno stare in coalizione. Non possiamo fermarci: da Piacenza a Rimini, con un po’ di tempo davanti, batteremo questa regione pensando alle priorità, a partire dal lavoro, da chi lo cerca, da chi lo ha perso. Allo stesso tempo avremo attenzione per le imprese che chiedono di ripartire».
Bonaccini fa un passo indietro: «È stata una bellissima esperienza, seppur breve, nonostante questi quindici giorni tormentati. Arriveremo al 23 novembre rimettendo insieme le forze perchè è chiaro che ci aspettavamo una affluenza diversa. Ma ci sono tre motivi che spiegano questi: innanzitutto è la prima volta di una primaria senza un traino nazionale, senza quella mobilitazione di opinione che di solito partecipa. Abbiamo poi avuto solo quindici giorni di campagna elettorale con in mezzo tutto ciò che sapete. La terza è che, forse, chiamare gli elettori a votare ogni tre mesi, fa poi sentire la stanchezza. Non c’è nulla di drammatico e comunque cinquantamila persone che scelgono un candidato presidente solo noi possiamo farlo».
Poi il messaggio del premier e i ringraziamenti: «Renzi mi ha fatto i complimenti. Perché ho vinto? Penso mi abbia premiato il radicamento sul territorio. Voglio ringraziare tutti i volontari che hanno lavorato ancora una volta. Adesso lavoreremo per un nuovo centrosinistra che si apre al civismo, in grado di governare una grande regione. Dovremo colpire durissimo sul tema della burocrazia, augurandoci che il Governo riesca a fare le riforme che ci attendiamo. Nomi? Adesso mi interessano le idee, per i nomi c’è tempo».
Bonaccini è misurato, non fa proclami e non è preoccupato per percentuali e numeri: «Abbiamo fatto la scelta delle primarie, questo dato non mi indebolisce. Credo che toccherà a noi dimostrare di essere capaci di entrare in sintonia con gli elettori dell’Emilia Romagna».
In serata sono arrivati anche i complimenti di Gian Carlo Muzzarelli: «Prima di tutto, rivolgo i miei complimenti a Stefano Bonaccini, e gli auguri per il lavoro che l'aspetta: costruire una proposta programmatica e una coalizione di centrosinistra in grado di ottenere il consenso degli elettori e raccogliere l'eredità di Vasco Errani, per accrescere attrattività, opportunità, lavoro, benessere ambientale e sociale nella nostra regione, che deve essere in prima linea nell'affrontare e vincere le sfide del futuro. Il risultato a favore di Stefano è chiaro e netto: come oggi, anche domani saremo tutti con lui per presentarci al meglio al voto del 23 novembre. Tutto questo senza nascondere che l'affluenza è stata bassa, ed è un dato su cui riflettere. La nostra classe dirigente, con la serietà che le è propria, dovrà agire per rafforzare il senso più bello dell'essere un partito di popolo».
A Bologna, in tarda serata, è arrivato anche Balzani. Complimenti al rivale e anche qualche avviso: «Il risultato delle primarie lo considero un clamoroso successo personale, all'inizio non era pronosticabile per me un risultato così alto. È il frutto - ha detto - di una precisa strategia del Pd perchè queste primarie non sono state pubblicizzate e il partito non lo ha fatto sapere ai suoi elettori. Ora ci confronteremo sui programmi, spero che non siano troppo in continuità con quelli di Vasco Errani, ma da parte mia c'è tutta la volontà di collaborare per far vincere il centrosinistra». (d.b.)