Gazzetta di Modena

Modena

AVO DI MIRANDOLa

I volontari entrano nel pronto soccorso

Parte un corso per creare un servizio di assistenza destinato a pazienti e familiari in attesa

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A Mirandola l'Associazione volontari ospedalieri (Avo) cerca volontari tra la cittadinanza da inserire nel pronto soccorso di Mirandola dopo apposito corso di formazione in collaborazione con l'Ausl e il Centro servizi per il volontariato per l'avvio del progetto “Spezza l'attesa in Pronto Soccorso”.

Il Pronto Soccorso è l'ambiente ospedaliero dove l'emergenza, intesa in termini di lavoro, l'organizzazione e lo stress emotivo s'intrecciano e si ripercuotono l'uno sull'altro. Secondo dati ufficiali del Ministero della Salute gli accessi al pronto soccorso in Italia sono passati dai 21,2 milioni nel 1997 ai 24,2 milioni del 2009 con una tendenza futura verso i 30 milioni e con prestazioni che diventano sempre più complesse.

Gli obiettivi del progetto "Spezza l'attesa" sono favorire il processo d'umanizzazione in Pronto Soccorso a garanzia del recupero della “centralità del paziente” facendosi carico non solo degli aspetti fisici della malattia, ma anche di quelli psicologici, relazionali e sociali. «All'aspirante volontario non è richiesta alcuna competenza specialistica in ambito medico/sanitario, ma semplicemente cerchiamo persone maggiorenni con buone competenze relazioni, disponibili all'accoglienza e a fare compagnia - spiega la volontaria Avo Annamaria Ragazzi - Le mansioni che il volontario andrà a svolgere sono: accoglienza e ascolto degli utenti; vicinanza agli utenti che attendono le cure; sostegno ai familiari che sono in attesa durante la visita del proprio parente».

In Emilia-Romagna è stata avviata a Piacenza un'esperienza analoga nel 2007 che tuttora prosegue con esiti positivi; in provincia di Modena il progetto di volontariato al pronto soccorso di Mirandola è il primo. «L'attesa in pronto soccorso per pazienti e familiari rappresenta una fase critica del rapporto del cittadino con il servizio sanitario - spiega il dott. Luca Gelati, coordinatore Pronto Soccorso di Mirandola - Numerosi fattori rendono il tempo dell'attesa insopportabile: l'ansia legata alla preoccupazione per la propria salute, le aspettative di risposta rapida ed efficace, la sensazione di aver diritto ad una risposta a qualsiasi bisogno di salute perché anticipatamente pagata attraverso le tasse. L'esperienza ed il ricordo dell'attesa e del tempo trascorso in coda sono inconvenienti che fanno diminuire il livello di qualità di servizio percepito dall'utente. I risultati attesi di questo progetto - prosegue Gelati - sono il miglioramento della qualità percepita da parte dei cittadini in attesa; la diminuzione degli episodi di violenza nei confronti del personale; un'aumentata attenzione ai cittadini con maggior fragilità e vulnerabilità e un miglioramento del clima relazionale». Turni di volontariato a partire da tre ore a settimana: per informazioni: 339 62 36 795, mirandola@volontariamo.it (adesioni al corso di formazione entro il 15 ottobre).

Laura Solieri