Gazzetta di Modena

Modena

«L’Emilia sarà la locomotiva del Paese»

«L’Emilia sarà la locomotiva del Paese»

Il candidato delinea i suoi obiettivi: «Voglio rilanciare la regione» e Renzi ricorda al Pd: «Stefano candidato di tutti»

29 settembre 2014
4 MINUTI DI LETTURA





«Un grande in bocca al lupo a Stefano Bonaccini che da ieri è il candidato di tutto il Pd alla guida dell'Emilia-Romagna». Così, durante una delle direzioni più attese dell’anno, il premier e segretario nazionale Matteo Renzi ha trovato un momento per celebrare la vittoria del candidato modenese alle Primarie di domenica. Un riconoscimento, tra gli applausi della platea Dem (c'è anche lo stesso Bonaccini). Renzi ha citato nel suo intervento d'apertura anche le «mille difficoltà» in quello che comunque definisce il «percorso di partecipazione più bello che possa esistere, quello delle primarie».

Giornata romana quindi quella di ieri per Stefano Bonaccini, comunque rincorso da tv e radio nazionali. Alle 8 del mattino erano sotto casa sua a Campogalliano per ottenere le dichiarazioni prima della partenza per Roma, dove dopo la direzione ha incontrato Matteo Renzi. A tenere banco nelle dichiarazioni ancora il calo di votanti alle primarie. E per Bonaccini accostare le primarie nazionali a quelle per l'Emilia-Romagna «è come paragonare la coppa dei campioni con una partita di prima categoria». Dopodichè, sottolinea Bonaccini, «Sono venute 60mila Persone, il movimento 5 stelle ha scelto una candidata con 266 clic. Penso che adesso l'importante sia parlare di contenuti». E in tema di contenuti il candidato presidente ha ribadito «Voglio trasformare l’Emilia Romagna nella locomotiva di un paese che vuole tornare a crescere per essere competitivo in Europa e nel mondo coi territori più avanzati» A Roma Bonaccini resterà anche oggi per una serie di incontri di preparazione per la campagna elettorale, fino a questa sera quanto sarà su La 7 ospite di Floris

Bonaccini auspica si parli di contenuti, ma intanto nei corridoi, si badi bene, come se si fosse già votato, già c’è chi ipotizza i nomi della sua Giunta. Una giunta che potrà contare su un massimo di dieci assessori. Il nome di Raffaele Donini, attuale segretario del Pd di Bologna e tra i primi sostenitori di Bonaccini, è circolato (per la sanità) già nelle settimane scorse. Così come è naturale pensare che possa esserci una riconferma per Patrizio Bianchi, assessore uscente a lavoro e università (discorso analogo va fatto per la presidente uscente dell'assemblea legislativa, Palma Costi: anche per lei potrebbe esserci spazio in giunta). L'altra conferma con qualche probabilità di realizzarsi è quella di Massimo Mezzetti (cultura), uomo forte di Sel in regione e molto vicino al segretario regionale Pd. In casa democratica potrebbe essere invece premiata l'imolese Anna Pariani, capogruppo uscente. Ma ad un posto nella squadra di governo potrebbe aspirare anche la reggiana Roberta Mori. Tra i possibili innesti della società civile si cita soprattutto Elisabetta Gualmini, politologa, presidente dell'istituto Cattaneo, ma anche l'avvocato Vincenza Rando, di “libera”, ma anche tra le province dell'Emilia-Romagna. Particolarmente importanti saranno i segnali in direzione della romagna, dove Roberto Balzani ha compiuto un vero exploit. Tra i fedelissimi di Bonaccini, oltre a Paolo Calvano che però correrà per la segreteria regionale Pd, si segnala il segretario del pd di Ravenna Michele De Pascale. Di Ravenna è anche Manuela Rontini, richettiana che ha appoggiato Bonaccini, i consiglieri regionali uscenti Giuseppe Pagani e Damiano Zoffoli. Molto dipenderà naturalmente anche dalle scelte che farà Balzani,potrebbe chiedere di far parte della squadra, direttamente o per interposta persona (ad esempio il consigliere regionale Thomas Casadei o l'ex assessore forlivese Valentina Ravaioli). Ma sul tema nomi Bonaccini è stato chiaro da subito: «Ora pensiamo ai programmi e alle cose da fare per la gente. Il resto sono chiacchiere» Intanto tornando alle elezioni, che sono fissate il 23 novembre, è stata resa nota la ripartizione dei seggi tra le Circoscrizioni elettorali. A Bologna 9 consiglieri, a Ferrara 3, a Forli'-Cesena 4, a Modena 6, a Parma 4, a Piacenza 3, a Ravenna 3, a Reggio Emilia 5 e a Rimini 3. Le liste possono essere tuttavia composte da un numero superiore di un quarto rispetto al numero dei seggi assegnati. Un seggio è riservato al candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore a quello del candidato proclamato eletto Presidente della Giunta regionale.