Gazzetta di Modena

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«Mi ricandido, non ho avvisi di garanzia»

«Mi ricandido, non ho avvisi di garanzia»

Aimi (FI): «In tanti mi chiedono di presentarmi» Ma Taddei incalza: «Chiarezza sul caso spese pazze»

30 settembre 2014
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C’è fermento in casa del centrodestra modenese in vista della selezione delle candidature per le elezioni regionali. Oltre alle trattative in atto sulla coalizione, per creare una alleanza in grado di dare speranza a Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord e eventualmente NuovoCentroDestra di non essere ulteriormente ridimensionati al ruolo terza forza del consiglio, si attendono di sapere i nomi dei candidati. Tra i nomi che circolano c’è ancora quello di Enrico Aimi reduce da tre mandati, l’ultimo da vicepresidente, che pare non aver intenzione di smontare. «La decisione deve ancora essere presa dal partito - spiega Aimi - Per quanto mi riguarda posso dire che ci sono tante persone che in questo periodo mi stanno chiedendo di ricandidarmi... Vedremo».

Sulla sua candidatura però come su tutte quelle dei consiglieri regionali uscenti (il problema come noto è bipartisan) pesa l’indagine in corso da parte della Procura sulle spese pazze. Si sa che ci sarebbero vari indagati, ma la Procura non ha reso noto tutti i nomi. Ecco quindi che nel centro destra c’è chi come Gigi Taddei, ex-consigliere comunale, ritiene che prima di procedere ad eventuali ricandidature o candidature sarebbe il caso di fare chiarezza su eventuali pendenze. Citando il caso Bonaccini, che per sgomberare gli equivoci ha chiesto alla magistratura di conoscere la sua situazione chiedendo di essere sentito e risolvendo rapidamente le sue pendenza, «auspico un uguale comportamento da chi sa di trovarsi in situazioni simili e chiede di essere ricandidato, in qualunque Partito del CentroDestra, a partire da Forza Italia. - scrive senza fare nomi -Un comportamento diverso lo riterrei tartufesco e sconfinante nella viltà e in grado di mettere il Partito e gli elettori in grave difficoltà se gli sviluppi delle indagini dovessero giungere a Liste formate, in campagna elettorale o ad elezioni avvenute, inficiandole». Una richiesta alla quale Enrico Aimi ritiene di non dover rispondere in quanto « Personalmente non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. Quindi non ritengo ci siano gli estremi per ricorrere alla magistratura. Tra l’altro quando accaduto a Bonaccini e Richetti la situazione è diversa i nquanto c’era in ballo una candidatura a presidente e le primarie incombevano. Nel merito, faccio presente che Forza Italia si è sempre attenuta alle leggi ed ai regolamenti sulle modalità' di gestione dei fondi; sono pertanto certo della trasparenza e del rigore con cui sono state effettuate, gestite e rendicontare le spese per l'attività del singolo consigliere e per l'attività politica del Gruppo. Noi di Fi siamo garantisti non ad intermittenza e non solo a parole; lo siamo con tutti, anche con i nostri avversati politici. Per correttezza non entro nel merito delle scelte dei candidati alla Presidenza della Regione. Tutto il nostro gruppo attende con rispetto la fine delle indagini e se saranno necessari chiarimenti li forniremo» Enrico Aimi