Piede incastrato nella scala: ditta modenese a giudizio
Restò incastrato con un piede in una scala mobile dell'aeroporto Marconi di Bologna e per via di quell'incidente (che risale a un sabato mattina del settembre 2011) il turista portoghese che ne...
Restò incastrato con un piede in una scala mobile dell'aeroporto Marconi di Bologna e per via di quell'incidente (che risale a un sabato mattina del settembre 2011) il turista portoghese che ne rimase vittima non recupererà perfettamente le funzioni del piede. Quell'incidente gli ha procurato fratture e indebolimento muscolare.
Ma non è l'unica conseguenza di quello sfortunato episodio: per quel fatto sono stati citati a giudizio dal pubblico ministero Valter Giovannini Giada Grandi, ex presidente Sab (la società di gestione dell’aeroporto Marconi), Armando Brunini, ex direttore generale di Sab, e Ermentino Montagnani, della Thyssen Group Elevator di Modena.
L'accusa è di lesioni colpose gravi, la stessa ipotizzata da Giovannini quando fu aperto il fascicolo sul caso (inizialmente contro ignoti). Si tratta di un reato perseguibile a querela (e di competenza del giudice di pace) ma, in attesa della querela annunciata dai familiari del portoghese, la procura, su impulso di Giovannini, avviò una serie di accertamenti per capire la dinamica dell'incidente dopo aver letto del fatto sugli organi di informazione.
Scopo dell'inchiesta era capire se all'origine dell'incidente ci fosse stato un malfunzionamento della scala mobile (cosa che chiama in causa chi ha l'obbligo di garantirne il funzionamento e la sicurezza).
E le indagini hanno scoperto proprio un deficit manutentivo. La scala mobile fu sequestrata assieme alla scarpa “superstite”, che il turista indossava al piede rimasto sano. Da allora sono passati tre anni e la vicenda giudiziaria ha visto una prima udienza dal giudice di pace, con rinvio al 14 ottobre; per quel giorno si attende un verdetto di risarcimento per il turista (pescatore di professione).
Ora emerge la citazione a carico di Grandi e degli altri ipotizzando una loro responsabilità in termini di imprudenza e imperizia, e un mancato rispetto degli obblighi di manutenzione della scala mobile (che fu sostituita).